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Continuano esercitazioni militari cinesi attorno a Taiwan. “Avvertimento necessario per Taipei e Usa”

Continuano le esercitazioni militari cinesi attorno a Taiwan: le operazioni avrebbero dovuto concludersi all’alba di oggi. Previste per domani nuove simulazioni taiwanesi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Proseguono le esercitazioni militari cinesi nelle acque intorno a Taiwan. Il ministero della Difesa nazionale dell'isola, dal suo canto, ha assicurato che l'esercito taiwanese sta "rispondendo in modo appropriato".

Le operazioni militari, secondo quanto sottolineato dal ministero di Taiwan, avrebbero dovuto concludersi all'alba di oggi.

Invece, i caccia cinesi continuano ad attraversare la linea mediana dello Stretto. Tutti hanno ricevuto avvisi radio immediati e gli aerei da guerra di Pechino sono monitorati costantemente da vicino.

Taiwan ha inoltre bollato come "fake news" i resoconti dei media cinesi che sostengono che diverse navi da guerra di Pechino abbiano valicato le acque territoriali dell'isola.

Le operazioni militari sono, secondo la Cina, un "avvertimento necessario". Il messaggio è diretto a Taipei e a Washington, che si sta "nettamente schierando a favore di Taiwan".

La risposta alle "provocazioni" statunitensi è "del tutto ragionevole ed appropriata" secondo Pechino. Il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qin, sostiene la visita a Tapei della Speaker della Camera dei rappresentanti degli Usa, Nancy Pelosi, sia stato un espediente per provocare deliberatamente tensioni internazionali.

Nella giornata di domani cominceranno anche alcune esercitazioni militari dell'esercito taiwanese. Le operazioni erano già state pianificate prima dell'inizio della crisi: secondo quanto reso noto dalle autorità di Taipei, riguarderebbero il lancio di missili.

Altre simulazioni sono state programmate per il 18, 19, 25 e 26 agosto. Il rischio è che l'esercito cinese possa decidere di sovrapporre le proprie a quelle di Taiwan: questo renderebbe molto più concreta la possibilità di un'escalation militare.

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La visita di Pelosi e l'inizio della crisi

La grave crisi è iniziata con la visita di Pelosi a Taiwan. Quella della Speaker della Camera statunitense, infatti, è stata la prima visita di una figura politica americana di grande rilevanza dopo 25 anni.

La Cina, che considera Taiwan parte del suo territorio, ha ritenuto il viaggio un affronto alla propria autorità e una presa di posizione netta a favore dell'indipendenza dell'isola. Pechino ha dato quindi il via alle esercitazioni militari coinvolgendo aerei e navi.

In poco tempo, Taipei si è trovata di fatto soggetta a un blocco navale e aereo.

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