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Condannato per il tentato attentato a Trump nel suo golf club: poi tenta di suicidarsi in aula con una penna

Ryan Routh, 59 anni, è stato condannato per il tentato omicidio di Donald Trump avvenuto nel 2024 nel golf club di West Palm Beach. Dopo il verdetto, ha tentato di suicidarsi in aula con una penna, venendo subito fermato. Rischia l’ergastolo per i gravi capi d’accusa.
A cura di Biagio Chiariello
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Ryan Routh, l’uomo che aveva pianificato e tentato di assassinare Donald Trump, è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse da una giuria federale di Fort Pierce, in Florida. Subito dopo la lettura del verdetto, il 59enne ha cercato di togliersi la vita in aula tentando di pugnalarsi al collo con una penna, ma è stato rapidamente immobilizzato dai marshal statunitensi presenti.

L’episodio ha scosso la corte, al termine di un processo che ha ricostruito nei dettagli il piano di Routh, un ex residente delle Hawaii originario della Carolina del Nord. Il 15 settembre 2024, mentre Trump giocava a golf nel suo club privato di West Palm Beach, a pochi minuti dalla residenza di Mar-a-Lago, Routh si era appostato dietro una recinzione, nascosto tra i cespugli, con un fucile semiautomatico dotato di mirino telescopico e caricatore esteso.

Secondo quanto emerso, l’uomo aveva pianificato l’attentato per mesi: aveva acquistato un’arma di livello militare, studiato attentamente i movimenti di Trump e utilizzato una dozzina di telefoni usa e getta per eludere i controlli. Accanto al nascondiglio, gli agenti dell’FBI trovarono anche una lista dei luoghi dove il futuro presidente era atteso e un biglietto indirizzato a un amico in cui scriveva senza ambiguità: "Questo era un tentativo di assassinio di Donald Trump".

Quel giorno, però, non riuscì ad avere una linea di tiro diretta. Un agente dei servizi segreti notò la canna del fucile sporgere dai cespugli e aprì il fuoco, costringendolo a fuggire. Routh venne catturato poco dopo nelle vicinanze.

I giurati lo hanno giudicato colpevole di tentato omicidio di un importante candidato presidenziale, possesso di arma da fuoco durante la commissione di un crimine violento e aggressione a un agente federale. La condanna definitiva potrebbe tradursi in un ergastolo.

Il verdetto segna l’epilogo di un processo che ha attirato grande attenzione mediatica, non solo per la gravità delle accuse ma anche per il comportamento imprevedibile dell’imputato. Routh, che si era dichiarato non colpevole, aveva scelto di difendersi da solo. Nel corso delle udienze aveva sorpreso tutti con dichiarazioni eccentriche: sfidò Trump a una partita di golf, chiese di poter accedere a un putting green e nell’arringa iniziale divagò tra riferimenti all’evoluzione umana, alla "necessità di essere gentili gli uni con gli altri" e persino a Hitler e Putin, fino a quando il giudice fu costretto a interromperlo.

Donald Trump, oggi presidente degli Stati Uniti, ha commentato la sentenza a margine dell’Assemblea generale dell’ONU: "Sono molto grato alla giustizia e per il modo in cui la vicenda è stata gestita da Pam Bondi, Todd Blanche e tutti gli altri. Non possiamo permettere che accadano cose del genere, e non soltanto a un presidente. Giustizia è stata fatta, vedremo cosa succederà".

Il procuratore generale Pamela Bondi ha sottolineato che "questo attentato non è stato solo un attacco al nostro presidente, ma un affronto all’intera nazione".

Quello di West Palm Beach fu il secondo attentato a Trump nel 2024. Due mesi prima, durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, un uomo aveva sparato contro il palco uccidendo un partecipante e ferendo più persone, compreso lo stesso Trump, che rimase colpito di striscio. Anche in quel caso l’aggressore venne ucciso sul posto dalle forze di sicurezza.

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