Come è andato l’incontro tra Putin e Xi Jinping, che vogliono creare una “nuova governance mondiale”

Vladimir Putin ha visitato la Cina per partecipare al summit di Tianjin, città della Cina settentrionale con quasi 14 milioni di abitanti. Lì si è tenuto il vertice della Sco, o Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, che al termine ha delineato un piano per la creazione di una "nuovo sistema di governance mondiale", come ha detto il presidente cinese Xi Jinping.
Erano presenti oltre venti capi di Stato, e i tre più osservati erano Xi, Putin e il presidente indiano Narendra Modi. Oltre a loro, anche i leader iraniano Masoud Pezeshkian e turco Recep Tayyip Erdogan. Ma anche Bielorussia, Pakistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan. Altri sedici leader politici erano presenti come osservatori o partner.
Da tempo sia la Cina che la Russia presentano la Sco come una sorta di alternativa alla Nato, anche se i Paesi membri puntano a non collaborare solamente sul piano militare. Negli ultimi mesi, la linea dura e imprevedibile di Donald Trump nei rapporti diplomatici degli Usa ha spinto a Pechino a rilanciare gli incontri della Sco. Quello concluso oggi stato l'incontro più ampio dell'Organizzazione da quando è nata, nel 2001.
Da una parte, gli osservatori internazionali hanno fatto particolare attenzione al rapporto tra Xi e Modi. Cina e India da sole hanno quasi tre miliardi di abitanti, e le relazioni tra i due Paesi non sono semplici. Dal 2020 ci sono tensioni sul confine che tocca l'Himalaya, con alcuni scontri a fuoco che cinque anni fa portarono a diversi morti. Questa era la prima visita di Modi in Cina dal 2018. Pubblicamente, i due leader hanno detto che India e Cina devono essere "partner di cooperazione, non rivali".
L'altro incontro bilaterale molto atteso era quello tra Xi e Putin. Al vertice, il presidente russo ha parlato della guerra in Ucraina dicendo che non è nata dall'invasione, ma "in gran parte a causa del colpo di Stato a Kiev del 2014, provocato dall'Occidente", oltre che per i tentativi occidentali di coinvolgere l'Ucraina nella Nato, cosa che "rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza della Russia". Nel suo discorso ha detto che per risolvere la situazione "occorre affrontate le cause e ristabilire l'equilibrio di sicurezza", ma ha anche sottolineato che "nessun Paese può garantire la sua sicurezza a spese di altri". I presidenti russo e cinese avrebbero parlato anche di come è andato l'incontro che Putin ha avuto con Donald Trump, in Alaska, poche settimane fa.
Xi Jinping, parlando al summit, ha rilanciato l'idea di un nuovo "sistema di governance globale più giusto ed equo", alternativo a quella regolato dall'Occidente. Un progetto a cui anche Putin si è detto favorevole. "Dobbiamo attenerci ai principi dello stato di diritto internazionale e rispettare pienamente e integralmente le norme di base universalmente riconosciute delle relazioni internazionali, compresi gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite", ha affermato il leader cinese. È necessario "praticare il multilateralismo", insistere su "solidarietà e cooperazione e opporci agli approcci unilaterali".
I Paesi della Sco, ha aggiunto, devono "rimanere una forza di stabilità in un mondo turbolento". L'intenzione, insomma, è sembrata quella di rafforzare il ruolo della Cina stessa alla guida di un sistema alternativo a quello degli Stati Uniti e della Nato, più affidabile e "stabile" di quanto lo sia il mondo occidentale soprattutto con la presidenza Trump. Non a caso, Xi ha affermato: "Ci opponiamo all'egemonismo e alla politica della forza". La dichiarazione conclusiva del summit si è concentrata sul "rispetto del diritto dei popoli a scegliere in modo indipendente e democratico i propri percorsi di sviluppo politico e socio-economico", con cui evitare "approcci basati su blocchi e logiche di confronto".
Il tour de force diplomatico della Cina non si è ancora concluso. Molti dei capi di Stato presenti al vertice della Sco si sposteranno a Pechino, dove mercoledì 3 settembre è in programma la parata militare in Piazza Tienanmen per gli ottant'anni dalla vittoria nella Seconda guerra mondiale. Per la parata sarà presente anche il leader nordcoreano Kim Jong-un.