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Clochard la aiuta, lei raccoglie 400mila dollari per lui ma se li tiene: condannata a 3 anni

La storia della falsa campagna di raccolta fondi per un senzatetto è arrivata a conclusione. Per la coppia del New Jersey, Kate McClure e Mark D’Amico, non è finita benissimo.
A cura di Biagio Chiariello
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È terminata dopo cinque anni la battaglia legale tra un clochard e la coppia del New Jersey che aveva deciso di aiutarlo con una raccolta fondi, ma poi non ha versato tutti i 400mila dollari (poco più di 340mila euro) ottenuti attraverso le donazioni. Kate McClure è stata condannata a tre anni di carcere dopo essersi dichiarata colpevole dell'accusa di furto con inganno.

Tutto era iniziato alla fine del 2017 e sembrava scontato il lieto fine: Kate rimasta in panne con l’auto viene soccorsa da un uomo che vive per la strada. Si tratta di Johnny Bobbit jr. e in quel momento ha in tasca venti dollari. Li usa tutti per correre a comprare il carburante che servirà alla ragazza per ripartire e tornare a casa.

Kate, oggi 32 anni, e il suo fidanzato, Mark D’Amico (43), sono commossi per tanta generosità e decidono di ripagare il provvidenziale, quanto insolito soccorritore. Aprono così una campagna di crowdfunding su GoFundMe: in brevissimo tempo raccolgono quasi quattrocentomila dollari.

I tre protagonisti di questa storia.
I tre protagonisti di questa storia.

La parte bella della storia però finisce qua: Bobbit infatti ad un certo punto si rivolge ad un legale, sostenendo di aver ricevuto dalla coppia solo una parte (circa 75mila dollari) dei soldi raccolti. Inoltre, tutti i beni acquistati per il senzatetto (una piccola casa e un pickup Ford Ranger del 1999) sarebbero intestati a D'Amico e, sempre secondo le Johnny, i due lo avrebbero sfrattato dopo qualche mese.

Partono le indagini e arriva il nuovo colpo di scena. I procuratori del New Jersey sostengono che Bobbitt fosse complice degli altri due fin dall’inizio, e lo arrestano. Intanto McClure e D’Amico, dopo una serie di vacanze in California, Florida e Las Vegas e una BMW nuova fiammante, si consegnano spontaneamente alla polizia.

Il procuratore della contea di Burlington (New Jersey), Scott Coffina, ha detto che la storia "che ha dato inizio a questa raccolta fondi" è falsa: "L’intera campagna era basata su una bugia". E ieri è arrivata la condanna nei confronti della donna.

Nel frattempo la piattaforma di raccolta fondi sul web ha garantito che, in caso di accertato abuso, i soldi delle donazioni saranno interamente restituiti agli utenti generosi che si erano mobilitati per aiutare Johnny.

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