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Cina, contrae il virus dell’influenza aviaria H5N6: paziente attaccato al respiratore

Un uomo ha contratto il virus dell’aviaria H5N6 in un mercato di pollame vivo in Cina, nella contea di Ningyuan a Yongzhou. È ricoverato in ospedale in terapia intensiva e in condizioni stabili, ma non può ancora essere staccato dal ventilatore polmonare. Lo ha reso noto il Centro provinciale per il controllo e la prevenzione delle malattie.
A cura di Susanna Picone
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Registrato in Cina un caso di infezione umana del virus dell'influenza aviaria H5N6. Lo ha reso noto il Centro provinciale per il controllo e la prevenzione delle malattie. Il caso di infezione del virus dell’aviaria è stato confermato dalle autorità preposte al controllo delle malattie nella provincia centrale cinese dello Hunan. Secondo quanto comunicato, la persona che si è ammalata ha contratto il virus in un mercato di pollame vivo che si trova nella contea di Ningyuan della città di Yongzhou. Sabato 19 dicembre il paziente è risultato positivo al virus H5N6. Attualmente è in cura nel reparto di terapia intensiva di un ospedale della contea di Ningyuan: le sue condizioni sarebbero stabili, ma ancora non può essere staccato dal ventilatore polmonare.

Commercio di pollame vivo sospeso

In seguito al caso di infezione, a partire da domenica 20 dicembre il commercio di pollame vivo in tutti i mercati agricoli della contea cinese di Ningyuan è stato sospeso. Le operazioni di disinfezione sono state ultimate e inoltre sono state monitorate le persone entrate a stretto contatto il paziente. Il virus H5N6 è un ceppo di influenza aviaria trasmissibile all'uomo causata principalmente dal contatto con pollame vivo. Finora, secondo quanto riferito dalle autorità preposte al controllo delle malattie, non è stata segnalata alcuna trasmissione tra esseri umani del virus.

L'influenza aviaria in Giappone

Oltre la Cina, un altro Paese in allarme per l’aviaria è il Giappone, dove nonostante il massiccio intervento delle autorità locali con servizi di controllo e la distruzione di interi allevamenti di polli, l’influenza non si ferma. Sono ormai decine le prefetture interessate, l’ultima in ordine di tempo è quella di Tokushima. Le autorità hanno ordinato l’immediata soppressione di 18.000 polli mentre per altri 44 stabilimenti agricoli in un perimetro di 10 chilometri dal focolaio è stato imposto il divieto di trasportare pollame e prodotti derivati nella regione.

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