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Chi sono i due italiani reclusi nell’Alligator Alcatraz, centro per migranti aperto da Trump

Ci sono due cittadini italiani attualmente detenuti nel centro di detenzione per migranti Alligator Alcatraz, voluto dall’amministrazione Trump, in Florida. La Farnesina sta seguendo il caso ed è in contatto con i familiari.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ci sono due cittadini italiani reclusi nella cosiddetta "Alcatraz degli alligatori", il centro di detenzione per immigrati realizzato nelle Everglades della Florida dall'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La notizia è stata confermata dalla Farnesina, che sta seguendo il caso insieme al consolato d'Italia a Miami e all'ambasciata a Washington, concentrandosi in particolare sullo stato di salute dei due detenuti e sulle tempistiche del rimpatrio in Italia.

Il ministero degli Esteri è sempre in contatto con i familiari dei connazionali. Si tratta, a quanto si apprende, di un uomo di 45 anni, con passaporto italiano proveniente dalla Sicilia, Gaetano Catena Mirabella Costa (originario di Taormina), e di un italo-argentino di 63 anni, Fernando Eduardo Artese, con doppio passaporto argentino e italiano, residente a Las Palmas de Gran Canaria, in Spagna. Di quest'ultimo ne ha scritto il quotidiano locale "Tampa Bay Times", che ha anche intervistato Artese e altri sette detenuti. Il 63enne è stato arrestato a fine giugno mentre tentava di ritornare in Argentina. "Questo è un campo di concentramento. Ci trattano come criminali, cercano di umiliarci", ma "siamo tutti lavoratori", ha detto Artese al "Tampa Bay Times".

Si ricorda che Alligator Alcatraz non è la prigione di Alcatraz a San Francisco, ma un nome creato per descrivere il carcere a cielo aperto per i migranti e, secondo alcuni, ideato per scoraggiarli dal tentativo di superare il confine. Il 13 luglio 2025, il Miami Herald e il Tampa Bay Times hanno pubblicato un elenco di 747 persone detenute o in attesa di detenzione presso l'Alligator Alcatraz, un controverso centro di detenzione per immigrati nelle Everglades della Florida. Tra loro compariva appunto Fernando Eduardo Artese.

Chi sono Gaetano Mirabella Costa e Fernando Eduardo Artese

Gaetano Mirabella Costa è stato arrestato il 3 gennaio scorso nella Contea di Marion. L'uomo è stato condannato a sei mesi di carcere per detenzione illegale di sostanze stupefacenti senza regolare ricetta medica, aggressione e aggressione aggravata contro una persona over 65. Una volta scontata la pena, le autorità americane hanno disposto la deportazione in Italia per violazione delle norme migratorie. È arrivato al centro di detenzione Alligator Alcatraz lo scorso 9 luglio, in attesa del rimpatrio.

A quanto risulta Fernando Eduardo Artese è stato fermato dalla polizia stradale il 25 giugno per una contravvenzione legata a una multa non pagata. Dai controlli è emerso che Artese, arrivato negli Stati Uniti anni fa con un permesso turistico (ESTA), lavorava regolarmente in violazione dei termini del visto. Ha anche un mandato di arresto pendente per mancata comparizione a un’udienza giudiziaria. Arrestato inizialmente a Riviera Beach, è stato trasferito ad Alligator Alcatraz il 3 luglio.

La nota della Farnesina

"Il Consolato Generale d'Italia a Miami e l'Ambasciata d'Italia a Washington stanno seguendo la vicenda con la massima attenzione, mantenendosi in costante contatto con i famigliari dei connazionali e continuando a interessare le Autorità dell'Immigration and Customs Enforcement per reperire informazioni aggiornate sullo stato di salute dei connazionali e sulle tempistiche previste per il loro rimpatrio", si legge in una nota della Farnesina in merito ai due italiani detenuti nel centro per migranti in Florida, Alligator Alcatraz.

Magi: "Tajani organizzi subito visita nel centro Alligator Alcatraz"

Dopo che il ministero degli Esteri ha confermato la notizia dei due italiani detenuti negli USA nel carcere Alligator Alcatraz, è intervenuto il segretario di Più Europa Riccardo Magi, chiedendo al ministro Tajani di organizzare subito delle verifiche nella prigione: "Le loro parole e le dichiarazioni dei familiari sono preoccupanti: ‘Questo è un campo di concentramento. Ci trattano come criminali, cercano di umiliarci', ‘lo tengono in una sorta di pollaio, in una gabbia che contiene fino a 32 persone'. Il ministro Tajani deve organizzare immediatamente, attraverso la nostra rete consolare, una visita ai nostri connazionali per verificare se gli Usa stanno rispettando i diritti umani e quelli delle persone detenute in attesa di estradizione. Alligator Alcatraz è il frutto della mente perversa e sadica di Trump, che fa il paio con l'obbrobrio dei Cpr Albanesi di Meloni. Ma la sottomissione di questo governo all'amministrazione Trump non può avvenire a scapito dei diritti dei nostri concittadini, a maggior ragione se si trovano in uno stato di detenzione".

Anche Italia viva ha sollecitato un intervento immediato del governo italiano: "Qualcuno dica alla patriota che fu che due italiani sono detenuti nel centro Alligator Alcatraz in Florida. Sono italiani. Meloni almeno stavolta si fa sentire o ha sempre paura di far arrabbiare Trump?", ha scritto sui social la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva.

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