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Cambogia, stop ai tour sugli elefanti verso i celebri templi di Angkor Wat: vittoria animalista

L’ente che gestisce il sito archeologico nel Paese del sud est asiatico ha stabilito che gli elefanti non saranno più utilizzati come attrazione per i turisti. Una decisione che arriva nel momento in cui sempre più viaggiatori, organizzazioni turistiche e animalisti in tutto il mondo si sono mossi per eliminare le attrazioni legate agli animali.
A cura di Biagio Chiariello
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Chi è stato in Cambogia anche solo per una volta saprà sicuramente che tra le attrazione popolari più note fra i turisti c’è il tour sul dorso degli elefanti verso il celebre sito archeologico di Angkor Wat. Questa escursione resa celebre negli ultimi anni anche dai milioni di selfie – e comunque in voga un po’ in tutti i paesi del Sud-est asiatico, anche Thailandia, Vietnam, Laos – sta però per terminare, almeno in Cambogia, cancellata dagli stessi promotori. L'Apsara, l'ente pubblico che gestisce il sito, ha deciso che gli elefanti smetteranno di fare da attrazione a partire dall'inizio del 2020. La pressione degli animalisti, da anni schierati contro questo sfruttamento, alla fine ha portato ai risultati sperati. In particolare, la morte di una femmina nel 2016 ad Angkor ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. La sua morte sarebbe stata causata dal calore e dalla stanchezza causata dal traghettare così tanti esseri umani in giro. Due anni dopo, il World Wildlife Fund ha pubblicato alcuni dati allarmanti, nei quali veniva evidenziata la diminuzione delle popolazioni dell’elefante asiatico, rilevando che la specie era diminuita del 50% in sole tre generazioni.

Quasi un terzo degli animali sono già stati trasferiti in una foresta lontana dai templi, nella comunità di Bos Thom, in modo da consentire loro di vivere secondo natura. L’operazione dovrebbe concludersi nei prossimi mesi. Apsara ha comunque assicurato che sarà ancora possibile vederli, ma non saranno più utilizzati come cavalcatura. La decisione arriva in un momento in cui le visite al parco sono in calo. L’Angkor Enterprise, società che gestisce la vendita dei biglietti per il parco, ha ammesso che nei primi mesi dieci di quest’anno ci sono stati meno turisti del 13,7% rispetto allo stesso periodo nel 2018. Se, da un lato, non è chiaro l’impatto che il divieto di cavalcare elefanti ad Angkor avrà sul numero di visitatori, dall’altro lo stesso è arrivato nel momento in cui sempre più viaggiatori, organizzazioni turistiche e animalisti in tutto il mondo si sono mossi per eliminare le attrazioni legate agli animali.

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