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Bulli tagliano i capelli alla bimba da un lato, la maestra dall’altro: papà fa causa milionaria

Protagonista suo malgrado della storia è Jurnee, una bambina statunitense di 7 anni il cui padre ora ha trascinato in tribunale la scuola del Michigan che la figlia frequentava chiedendo un risarcimento di un milione di dollari. Per l’uomo quel comportamento sarebbe derivato da pregiudizi razziali ma la scuola parla di “buone intenzioni” dell’insegnante.
A cura di Antonio Palma
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Vittima dei bulli che le avevano tagliato i capelli solo  da un lato mentre rientravano a casa con lo scuolabus, quando la piccola il giorno dopo è tornata in classe la maestra l'ha vista e ha pensato bene di tagliarle anche l'altra parte dei capelli con l'assurdo intento di livellare il taglio e uniformare l'acconciatura. Protagonista suo malgrado della storia è Jurnee, una bambina statunitense di 7 anni il cui padre ora ha trascinato in tribunale la scuola del Michigan che la figlia frequentava chiedendo un risarcimento di un milione di dollari. Secondo gli atti del processo intentato martedì presso la corte federale di Grand Rapids, il comportamento della scuola avrebbe leso i diritti costituzionali della bimba con discriminazione razziale e intimidazione etnica ma causandogli anche stress emotivo a causa dell'aggressione subita.

Secondo il padre della piccola, Jimmy Hoffmeyer, quel comportamento infatti sarebbe derivato da pregiudizi razziali nei confronti della figlia che è mulatta e ha capelli molto ricci. Secondo l'accusa, la scuola "non è riuscita a formare, monitorare, dirigere, disciplinare e supervisionare adeguatamente i propri dipendenti" e quindi deve rispondere in sede civile. L'istituto, la Mount Pleasant Public Schools, dal suo canto ha dichiarato che il dipendente che ha tagliato i capelli a Jurnee ha avuto un richiamo formale dopo che un'indagine indipendente di terzi ha stabilito che, nonostante le "buone intenzioni", l'insegnante ha tagliato i capelli alla piccola senza il suo permesso né quello dei genitori e all'insaputa dei dirigenti scolastici e quindi ha violato la politica scolastica. Richiamo anche per altre due insegnanti che sapevano del taglio e hanno taciuto. Il consiglio scolastico ha sottolineato però che l'indagine indipendente non ha rilevato pregiudizi razziali alla base del gesto.

Tutto era iniziato nel marzo scorso quando sullo scuolabus un ragazzino tagliò i capelli alla piccola su un lato della testa. Tornata a casa la piccola raccontò tutto ai genitori che protestarono con la scuola e portarono la bimba da un parrucchiere per rendere meno evidenti le diverse lunghezze senza farle subire lo shock del taglio completo dei capelli. Tornata in classe, però, la maestra, di sua iniziativa, decise di tagliarle i capelli anche dall'altro lato per uniformarli. Da allora i genitori della bimba hanno deciso di cambiare istituto

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