Brasile, flash del selfie scambiato per un’arma della polizia: 15enne uccisa in una favela
Una ragazza di 15 anni è morta dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile nel quartiere di Bom Retiro a Santos, città sulla costa di San Paolo, in Brasile: lo rivelano i giornali brasiliani spiegando che, stando a quanto emerso da fonti investigative, la vittima sarebbe stata scambiata per un agente di polizia che stava sparando quando ha attivato il flash della fotocamera del suo cellulare in un'area considerata pericolosa. L'adolescente Khaylane da Silva Nascimento si trovava in un vicolo accanto a casa sua e stava conversando con alcuni coetanei. All'improvviso, un uomo sarebbe passato correndo e sparando loro addosso. Uno dei colpi ha raggiunto la giovane alla testa. Una testimone ha dichiarato che, poco prima del crimine, la ragazza si era allontanata un momento dal gruppo per scattarsi un selfie. Il sospetto è che alcuni trafficanti abbiano scambiato il flash del cellulare per un'arma della polizia.
Cinque mesi fa l'omicidio di Ágatha Félix, una bimba di 8 anni
Nei mesi scorsi aveva fatto il giro del mondo la notizia dell'omicidio di Ágatha Félix, una bambina di otto anni uccisa per errore dalla polizia durante un conflitto a fuoco nella favela Complexo Alemão, a Nord di Rio de Janeiro, in Brasile. La bimba stava camminando verso casa quando è stata colpita alla schiena da uno dei 70 proiettili esplosi dalle forze dell'ordine per mettere a tacere alcune proteste. Trasferita all'Ospedale ‘Getulio Vargas', la piccola è morta per le ferite riportate. Quello di Ágatha Félix venne descritto come un "effetto collaterale" dalle guerre tra le gang criminali e le forze dell'ordine nelle favelas brasiliane, luoghi in cui alle violenze delle bande armate dedite al traffico di droga troppo spesso si sono sommate quelle gratuite della polizia, con agenti dal grilletto facile che non si fanno scrupoli ad aprire il fuoco anche contro innocenti.