Bolivia, organizzano il funerale per la madre e la lasciano (viva) in una bara per 18 ore

In Bolivia la polizia ha arrestato tre persone, tutte appartenenti alla stessa famiglia, con l’accusa di tentato omicidio e femminicidio. I tre avrebbero organizzato il funerale di una donna malata ma ancora in vita. La sfortunata protagonista di questa storia riportata dai media locali e apparsa anche sulla BBC è una sessantaquattrenne che si chiama Carmen del Pilar Chacòn. La donna era stata ricoverata in ospedale con un quadro clinico molto grave e a quanto pare alcuni dei suoi familiari – la figlia, il genero e una zia di lui – erano riusciti a farla dimettere per portarla a casa. Ma in realtà quella signora a casa sua non è mai tornata. I familiari l’avrebbero infatti portata direttamente nei locali di un’impresa funebre e l’avrebbero messa in una bara in attesa dell’inevitabile decesso. Così per ore parenti e amici ignari che la donna fosse in realtà ancora in vita le hanno fatto visita per un ultimo saluto e solo quando un’amica si è avvicinata al corpo si è resa conto che Carmen era ancora viva.
“Mi sono avvicinata alla mia amica e ho visto che era viva”, è quanto avrebbe detto affermando che, quando ha chiesto spiegazioni alla figlia, si è sentita dire che questa non poteva portarla a casa perché aveva una bambina. Inizialmente anche il proprietario dell'impresa funebre è stato arrestato insieme ai tre familiari della donna, ma poi è stato rilasciato per mancanza di prove. L'uomo ha commentato l'accaduto ammettendo il suo errore e dicendo che i parenti gli avevano mostrato un documento che dichiarava che la signora aveva gravi patologie a diversi organi. Così avrebbe accettato di organizzare il rito funebre. La signora, poi riportata in ospedale, sarebbe rimasta almeno per 18 ore incosciente in una bara.