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Austria, attacco informatico contro ministero degli Esteri: potrebbe provenire da Paese straniero

Il portavoce del ministero degli Esteri austriaco ha spiegato che “data la gravità e la modalità” dell’attacco informatico non si può escludere l’interferenza di uno Stato straniero. Poi ha rassicurato: “L’attacco è stato comunque subito individuato e sono state prese rapidamente delle contromisure”.
A cura di Annalisa Girardi
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Sarebbe ancora in corso il gravissimo cyber attack che da ieri sera colpisce il ministero degli Esteri austriaco. La conferma è arrivata da parte dello stesso ministero e da quello dell'Interno in una nota, secondo cui si potrebbe trattare di un "attacco mirato" da parte di uno Stato estero. "In passato, altri Paesi europei sono stati oggetto di attacchi simili", affermano fonti ministeriali. Il portavoce ministeriale Peter Guschelbauer ha precisato che "data la gravità e la modalità" dell'intrusione informativa non si può escludere l'interferenza di uno Stato straniero.

Poi ha rassicurato: "L'attacco è stato comunque subito individuato e sono state prese rapidamente delle contromisure". Sarebbe anche stato istituito un comitato di coordinamento, hanno annunciato i ministeri senza fornire ulteriori dettagli. L'attacco informatico è partito poco dopo il via libera dei Verdi austriaci alla coalizione con i conservatori: la decisione ha dato inizio ad un'alleanza senza precedenti. Gli esperti di cyber sicurezza hanno comunque ricordato quanto sia complicato individuare i responsabili in casi simili, in quanto gli hacker spesso "dissimulano le proprie tracce lasciando dietro a sé falsi indizi di proposito".

Secondo i media austriaci, si potrebbe supporre un obiettivo legato a un caso di spionaggio tanto quanto un default dato da un gran numero di richieste d'accesso contemporanee, il cosiddetto ‘Distributed denial of service'. Secondo quanto affermato dal quotidiano austriaco Standard, la homepage del ministero è rimasta sempre accessibile e non mostrerebbe alcun segno dell'attacco. "Nonostante tutte le intense misure di sicurezza, non esiste una protezione al cento per cento contro gli attacchi informatici. I meccanismi di protezione statale previsti sono attivi a tutti i livelli", si legge ancora nella nota ministeriale.

Non è la prima volta che il Paese è vittima di un attacco informatico, così come "in passato, altri Paesi europei sono stati oggetto di attacchi simili", come ricorda il ministero in una nota. Prima delle elezioni nazionali, lo scorso settembre, il partito del presidente Sebastian Kurz, l'Oevp, ha affermato di aver subito un cyber attack che aveva sottratto circa 1,3 terabyte di dati. Anche prima delle elezioni parlamentari del 2017 l'Oevp aveva segnalato un'intrusione informatica, mentre nel 2016 erano stati colpiti i siti del Parlamento austriaco così come quelli di diversi ministeri. L'anno scorso l'Unione europea ha adottato delle misure ad hoc per punire chi mette in atto attacchi informatici che paralizzano banche e ospedali, così come quelli che interferiscono nelle elezioni o rubano importanti segreti aziendali.

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