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Covid 19

AstraZeneca taglia ancora le dosi di vaccino all’Ue: “In arrivo 90 milioni invece di 180”

Nuovo schiaffo di AstraZeneca all’Unione europea. Dopo la riduzione delle forniture di vaccino già nel primo trimestre del 2021, il colosso farmaceutico potrebbe fornire ai paesi membri, Italia inclusa, meno della metà delle dosi ordinate da Bruxelles, vale a dire 90 milioni invece di 180. “La Commissione Ue prevede di ricevere una proposta migliorata”.
A cura di Ida Artiaco
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Il vaccino AstraZeneca
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Nuova tegola sull'Unione europea nella lotta al Coronavirus: AstraZeneca nel secondo trimestre dell'anno, quindi a partire dalla fine marzo, potrebbe fornire ai 27 stati membri, Italia inclusa, meno della metà delle dosi di vaccino anti-Covid ordinate da Bruxelles. È quanto riferisce Reuters che cita fonti dell'Ue. Ciò vuol dire che, secondo il contratto reso pubblico nei giorni scorsi, il colosso farmaceutico anglo-svedese dovrebbe far arrivare entro giugno all'Unione "solo" 90 milioni di dosi al posto dei 180 milioni pattuiti.

Nel nostro Paese, secondo i calcoli, dovrebbero dunque arrivare 10 milioni al posto dei 25 pianificati. Si tratta dell'ennesimo schiaffo di AstraZeneca a Bruxelles. Il calo nella fornitura di dosi per il secondo trimestre, che non era stato segnalato in precedenza, arriva infatti dopo una forte riduzione delle forniture già nel primo trimestre e potrebbe colpire la capacità dell'Ue di raggiungere il suo obiettivo di vaccinare il 70% degli adulti che lo vorranno entro l'estate, ha aggiunto sempre  Reuters, che ha sottolineato che AstraZeneca prevede di erogare circa 40 milioni di dosi nel primo trimestre, ancora una volta meno della metà dei 90 milioni di dosi che avrebbe dovuto fornire. "Le discussioni sul programma di consegne di AstraZeneca sono in corso. L'azienda sta perfezionando il proprio programma e consolidandolo sulla base di tutti i siti produttivi disponibili dentro e fuori dall'Europa. La Commissione Ue prevede di ricevere una proposta migliorata", ha commentato un portavoce dell'Esecutivo comunitario.

L'indiscrezione arriva nel giorno in cui il Ministero della Salute italiano ha pubblicato una circolare con la quale si autorizza l'uso del vaccino messo a punto contro il Coronavirus da AstraZeneca e Università di Oxford, in collaborazione con l'Irbm di Pomezia, anche ai soggetti di età compresa tra i 55 e i 65 anni, diversamente da quanto raccomandato subito dopo il via libera di Aifa e "ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili". Sempre oggi sono arrivate nel nostro Paese altre 500mila dosi, con la quali si continuerà a vaccinare nei prossimi giorni il personale scolastico nelle regioni che hanno già cominciato questa fase del piano vaccinale.

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