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Assalto di Capitol Hill, media USA: “Trump approvò l’idea di impiccare il suo vice Mike Pence”

Nuova bufera su Donald Trump, che il giorno dell’assalto a Capitol Hill avrebbe approvato l’idea – non si sa quanto seria – di impiccare il suo allora vice Mike Pence.
A cura di Davide Falcioni
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Donald Trump avrebbe approvato l'idea – non si sa quanto seria – di impiccare il suo allora vice Mike Pence, dopo che gli assalitori di Capitol Hill da lui istigati cominciarono a cantare "hang Mike Pence" (impiccare Mike Pence), indicato dal presidente come un "traditore" per non aver assecondato la sua richiesta di ribaltare il voto delle presidenziali. Lo scrivono alcuni media statunitensi, citando testimonianze fornite alla commissione parlamentare che indaga sull'assalto del Congresso.

Stando a quanto riferito ai parlamentari stato sarebbe il capo dello staff della Casa Bianca dell'epoca, Mark Meadows, che al momento dell'assalto era nella sala da pranzo fuori dallo Studio Ovale con Trump, a informare alcune persone che il presidente aveva dato il suo "ok" all'idea di impiccare il suo vicepresidente. I sostenitori dell'allora presidente USA erano infuriati con Pence a causa della sua decisione di certificare i voti elettorali che indicavano Joe Biden vincitore delle presidenziali. Politico, tuttavia, afferma di non aver potuto verificare in modo indipendente la veridicità di questa informazione, tantomeno se le intenzioni di Trump fossero reali oppure una boutade di cattivo gusto.

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Il portavoce di Trump: "Contro di lui campagna diffamatoria"

Su questa ipotesi protende il portavoce di Trump Taylor Budowich, secondo il quale quella nei confronti dell'ex capo della Casa Bianca sarebbe una campagna diffamatoria orchestrata dagli avversari politici. "Gli americani sono stanchi delle bugie e delle sciarade democratiche, ma, purtroppo, è l'unica cosa che hanno da offrire". Uno degli avvocati di Meadows, che ha rifiutato di essere nominato, ha detto a Politico che il resoconto "è totalmente errato per quanto riguarda" il suo assistito. In ogni caso Meadows ha rifiutato di testimoniare davanti al comitato ristretto che indaga sull'assalto al Campidoglio. Lo scorso dicembre, la Camera ha accusato l'ex capo dello staff di Trump di oltraggio al Congresso e lo ha deferito al Dipartimento di Giustizia per un procedimento penale. La testimonianza sul resoconto di Meadows rappresenta una delle accuse più circostanziate da parte del Comitato sullo stato d'animo di Trump nel giorno dell'assalto al Congresso. Il gruppo di lavoro ha ricostruito punto per punto le azioni, i commenti e i movimenti del magnate quel giorno, con un'attenzione particolare alle sue azioni mano a mano che la violenza cresceva. Stando a quanto emerso Trump avrebbe parlato con Pence l'ultima volta alle 11,20 del 6 gennaio , poco prima dell'assalto al Campidoglio, per esortarlo a rifiutarsi di certificare il conteggio dei voti.

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