Alaska, la capitale Juneau in allerta: il ghiacciaio Mendenhall scatena inondazioni record

Alcune zone della capitale dell’Alaska, Juneau, hanno vissuto ore di preoccupazione: il mix tra il rilascio di acqua piovana e lo scioglimento della neve dal vicino ghiacciaio Mendenhall ha infatti innescato diverse inondazioni. Il flusso, alimentato dal ‘glacial lake outburst flood (GLOF)', ha generato allerta e evacuazioni preventive in alcune comunità. Juneau, con i suoi circa 30mila abitanti, si trova a circa 19 chilometri dal ghiacciaio.
L’evento è stato innescato dalla rottura di una diga di ghiaccio nel Suicide Basin, un bacino laterale del Mendenhall, situato circa 16 chilometri a monte della città. Le autorità hanno spiegato che il rilascio improvviso di acqua glaciale è tipico dei GLOF, fenomeni imprevedibili in cui l’acqua accumulata dietro il ghiaccio o i detriti glaciali viene liberata con forza, paragonabile a “tirare lo scarico di una vasca da bagno piena”. Le U.S. Geological Survey hanno evidenziato come eventi di questo tipo in passato hanno portato a "gravi danni a persone e a infrastrutture in tutto il mondo".
Ad ogni modo le nuove barriere anti-alluvione, installate all’inizio dell’anno per proteggere la comunità, hanno limitato i danni. “Hanno davvero protetto la nostra comunità”, ha dichiarato Katie Koester, City Manager di Juneau. “Senza di esse, le conseguenze sarebbero state molto più gravi.” Le 10.000 barriere “Hesco”, grandi sacchi di sabbia rinforzati, sono state progettate per difendere oltre 460 proprietà. Per il progetto, il Consiglio comunale ha chiesto ai residenti di coprire il 40% dei costi, mentre alcuni hanno contribuito con ulteriori fondi per rafforzare la sponda del fiume.
Le autorità hanno emesso allerta di piena per il fiume Mendenhall, con livelli d’acqua che mercoledì mattina, 13 agosto, hanno superato i 4,8 metri, stabilendo un nuovo record rispetto all’anno scorso. I residenti sono stati invitati a evitare qualsiasi contatto col fiume, a causa della presenza di detriti oltre che per la forza dell’acqua, mentre la Federal Aviation Administration ha imposto restrizioni temporanee al traffico aereo per consentire il monitoraggio e le operazioni di emergenza.
Il Suicide Basin, noto per le continue valanghe di ghiaccio provenienti dal ghiacciaio sospeso sopra di esso, ha rilasciato acqua glaciali ogni anno dal 2011, con picchi devastanti nel 2023 e 2024. Le autorità locali, insieme a enti statali, federali e tribali, hanno installato una diga temporanea lungo circa 4 chilometri di sponda fluviale per prevenire ulteriori inondazioni. E anche grazie a ciò che, nonostante la forza del flusso, i danni registrati quest’anno sono stati molto inferiori rispetto agli eventi precedenti.
Gli esperti collegano l’aumento della frequenza e dell’intensità dei GLOF ai cambiamenti climatici. L’Alaska si sta riscaldando a un ritmo doppio rispetto al resto degli Stati Uniti, con un aumento medio annuo delle temperature di 1,7 °C nell’ultimo secolo. Il ritiro dei ghiacciai crea bacini instabili in cui l’acqua di scioglimento si accumula, incrementando il rischio di eventi improvvisi e devastanti. Uno studio del 2019 ha stimato che i ghiacciai del mondo perdono ogni anno fino a 390 miliardi di tonnellate di ghiaccio e neve, con un contributo significativo da quelli dell’Alaska.
L’allerta resta alta e le autorità continueranno a monitorare la situazione, consapevoli che eventi come questi, amplificati dal cambiamento climatico, potrebbero diventare sempre più frequenti.