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Afghanistan, ucciso Danish Siddiqui, fotoreporter di Reuters vincitore del Premio Pulitzer

Danish Siddiqui, fotoreporter indiano dell’agenzia di stampa Reuters, è stato ucciso oggi in Afghanistan durante gli scontri tra i militari del paese e i guerriglieri talebani. Siddiqui, che stava documentando il conflitto, dirigeva il team multimediale di Reuters in India ed era divenuto noto per essersi aggiudicato il Premio Pulitzer nel 2018.
A cura di Davide Falcioni
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Danish Siddiqui, fotoreporter indiano dell’agenzia di stampa Reuters, è stato ucciso oggi in Afghanistan durante gli scontri tra i militari del paese e i guerriglieri talebani. Siddiqui, che stava documentando il conflitto, dirigeva il team multimediale di Reuters in India ed era divenuto celebre per essersi aggiudicato il Premio Pulitzer nel 2018, per uno scatto che raccontava la crisi dei profughi rohingya. "Stiamo cercando di raccogliere più informazioni possibile, in contatto con le autorità della regione", hanno dichiarato in una nota il presidente di Reuters Michael Friedenberg e la direttrice Alessandra Galloni. “Danish era un giornalista eccezionale, un marito e padre devoto e un collega molto amato. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia in questo momento terribile" hanno concluso i dirigenti.

Le fotografie di Siddiqui erano state sovente pubblicate su grandi media internazionali come il Guardian, il New York Times, il Washington Post e Al Jazeera. Negli ultimi mesi si era dedicato al racconto dell’impatto della pandemia di Covid-19 in India, documentando soprattutto gli effetti della seconda ondata: hanno fatto il giro del mondo le immagini scattate col drone sulle pire di cadaveri date alle fiamme. "Una foto dovrebbe trasportare la gente e riuscire a raccontargli tutta la storia senza risultare pesante" aveva dichiarato Siddiqui alla testata Scroll.in commentando la vittoria del Pulitzer, tre anni fa. L’immagine premiata ritrae una donna rohingya accovacciata mentre tocca la riva, dopo aver attraversato il confine tra Myanmar e Bangladesh. In quello scatto, aveva raccontato il fotoreporter, "si può vedere il senso di impotenza e stanchezza della donna, insieme alla seconda scena sullo sfondo (una piccola imbarcazione di profughi da cui si solleva una nuvola di fumo, ndr). Era questo il tipo di immagine che volevo mostrare al mondo".

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