Droni su Copenaghen e Oslo, aeroporti chiusi e poi riaperti. Zelensky: “Sono i russi”, il Cremlino smentisce

L'aeroporto di Copenaghen, in Danimarca, è stato chiuso al traffico aereo nella tarda serata di ieri dopo l’avvistamento di droni nei pressi delle piste di decollo e atterraggio. Poi è toccato a quello di Oslo, in Norvegia per lo stesso motivo, con il risultato che decine di voli da e per il Nord Europa sono stati cancellati o dirottati. In totale ne sarebbero stati circa 50 impattati.
Prima è toccato allo scalo danese interrompere le operazioni dalle 20.26 e fino alle 00.40 per la presenza di "droni di grandi dimensioni" nella zona. Poco prima di mezzanotte però problemi ci sono stati anche a Oslo: secondo le trasmissioni della torre di controllo la decisione di fermare le attività è stata causata da "drone observation". Secondo l’avviso trasmesso da Eurocontrol, che coordina i voli in Europa, lo stop ad atterraggi e decolli a Copenhagen era stat0 previsto fino alle 9 del mattino del 23 settembre. Poi, in nottata è stata decisa la riapertura. Ai velivoli dirottati è stato chiesto di considerare come scali alternativi Oslo (prima della chiusura, durata 3 ore), Stoccolma, Berlino. Circa duemila passeggeri sono stati impattati dai disagi.
I droni avvistati sull'aeroporto di Copenaghen non sono stati abbattuti dalle autorità, ma sono scomparsi dalla zona da soli e "non sappiamo dove siano andati". A dirlo, nel corso di una conferenza stampa, il vice ispettore di polizia Jakob Hansen. "Stiamo cercando di scoprire – aggiunge – che tipo di droni si trovavano nei pressi dell'aeroporto e da dove provengono. Saranno attuate diverse misure".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X rende noto di aver affrontato l'argomento delle "violazioni da parte della Russia dello spazio aereo degli Stati membri della NATO, anche il 22 settembre a Copenaghen con la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale , Kristalina Georgieva. Abbiamo scambiato – ha scritto – opinioni sulle ragioni. Se non ci sarà una risposta decisa da parte degli alleati – sia Stati che istituzioni – alle provocazioni, la Russia continuerà a perpetrare tali violazioni".
Nel corso della conferenza stampa conclusasi poche ore fa a Copenaghen, la polizia non ha né confermare né smentito che i droni siano russi, limitandosi a riferire di essere al lavoro. Tuttavia, è stato precisato che "il responsabile dei sorvoli con droni sull'aeroporto è un attore competente. Il numero, le dimensioni, le traiettorie di volo, il tempo trascorso sopra l'aeroporto. Tutto questo indica che si tratta di un attore competente. Quale attore competente, non lo so", ha detto uno dei responsabili della polizia di Copenaghen, Jens Jespersen.
Sempre la polizia danese ha anche fatto sapere di aver avviato una collaborazione con le autorità norvegesi per chiarire se esista un collegamento tra i droni avvistati sull'aeroporto di Copenaghen e quello segnalato su Oslo.
"Quello a cui abbiamo assistito ieri sera" con il sorvolo di droni sullo scalo di Copenaghen "è l'attacco più grave mai visto contro un'infrastruttura critica danese. Dice molto sui tempi in cui viviamo e su ciò che noi, come società, dobbiamo essere pronti ad affrontare", ha detto la premier danese Mette Frederiksen parlando all'emittente TV2. "Non escludiamo alcuna ipotesi riguardo a chi ci sia dietro – ha aggiunto -. È chiaro che questo è in linea con gli sviluppi che abbiamo potuto osservare di recente con altri attacchi con droni, violazioni dello spazio aereo e attacchi hacker agli aeroporti europei.
Tuttavia, il Cremlino ha respinto le dichiarazioni della Danimarca secondo cui non si potrebbe escludere un eventuale coinvolgimento della Russia nel sorvolo di droni su Copenaghen definendole "infondate": lo riporta l'agenzia Interfax, citando il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.