Abbandona in casa la figlia sofferente per andare al pub: la 13enne muore, mamma condannata a 3 anni

Morta da sola in casa perché la madre non aveva voluto rinunciare ad una serata al pub con gli amici abbandonandola sofferente sul divano. È la straziante storia dell'adolescente Robyn Goldie, una ragazzina britannica di 13 anni morta tra atroci sofferenze perché la madre Sharon, 45 anni, per settimane l'ha completamente ignorata rifiutandosi di chiamare un medico e di accompagnarla in ospedale. A ricostruire l'agghiacciante storia fatta di abusi domestici è stato il processo a carico della donna, condannata nelle scorse ore a una penda di tre anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti in famiglia ma scagionata dall'accusa di omicidio colposo.
Come ricostruito in Aula, nella settimana prima della sua morte l'adolescente aveva cercato di farsi curare in vari modi ma la madre le avrebbe impedito di farlo convinta che non era nulla di serio. Come hanno accertato successivamente le analisi sul corpo della ragazzina, la 13enne, morta nel luglio 2018, in realtà soffriva di un'ulcera duodenale perforata. La 45enne si è dichiarata colpevole per aver volontariamente maltrattato e trascurato la figlia in modo tale da provocarle lesioni gravi alla salute ma non è stato possibile accertare che la morte sia stata diretta conseguenza dei suoi comportamenti.
La donna ha ammesso anche di non aver fornito a sua figlia cibo, vestiti o riscaldamento adeguati, di averla picchiata e averle permesso di fumare cannabis e bere alcolici. La 45enne, originaria di Wishaw, nel North Lanarkshire, si è dichiarata colpevole di averla esposta a condizioni di vita pessime che avevano portato la ragazzina a prendere le pulci. Nei giorni precedenti alla morte della minore la donna aveva sempre minimizzato rifiutandosi di portarla in ospedale e persino il giorno della morte le aveva dato un antidolorifico per andarsene al pub.