A terra, sotto il sole per l’esame di ingresso all’università, il covid non ferma i giovani afghani
A terra e sotto il sole per ore per sostenere l'esame di ingresso all'università, nemmeno l'emergenza coronavirus è riuscita fermare le giovane e i giovani afghani alle prese con l'esame di ammissione consapevoli che da quello potrebbe dipendere il loro futuro. Le immagini di centinaia di studenti e studentesse costretti a stare seduti e a scrivere a terra distanziati di un metro e mezzo tra di loro su erba alta, sabbia o sassolini hanno fatto il giro dei social soprattutto per la massiccia presenza di tantissime donne, un evento non scontato in un Paese come l'Afghanistan. A causa della pandemia, infatti, quest'anno la maggior parte dei test di ingresso si sono dovuti tenere all'aperto per rispettare il distanziamento sociale.
Nelle provincie più povere come quella di Daikundi non vi sono strutture sufficientemente ampie così si è deciso di fare i test all'aperto in campi sportivi o caserme seduti a terra senza alcun supporto dove appoggiare i fogli dei test. Come spiegato dal governo di Kabul, l'esame di ammissione all'università si è svolto questa0anno con un ritardo di cinque mesi a causa dell'epidemia di virus, mentre le scuole e gli istituti di istruzione superiore rimangono chiusi a causa dell'epidemia del virus di coronavirus
Al momento sono 17 le province dove i test sono stati già eseguito sulle 34 complessive. Come spiegato dal ministero dell'istruzione afghano, quest'anno, a causa delle rigide misure sanitarie, i test di ammissione si svolgeranno in quattro turni differenti, in ognuno dei quali saranno chiamati i partecipanti dei alcune province comunicate in precedenza. L'intero processo si dovrebbe completare entro la metà di agosto. Quest'anno circa 210mila diplomati hanno fatto domanda per l'esame, di questi solo 147mila saranno stati ammessi alle università.