A Kiev i cittadini affollano le spiagge e fanno il bagno in cerca di normalità
Sprazzi di normalità a Kiev dove il weekend appena trascorso ha visto centinaia di cittadini affollare le spiagge del fiume Dnepr alla ricerca di un po' di ristoro dal caldo improvviso che ha travolto la capitale ucraina. Scene che fino a qualche mese fa sembravano impossibili ma che ora, a quasi quattro mesi dall'inizio della guerra, si presentano sempre più spesso in diverse zone del Paese.
Il conflitto si è spostato verso la parte orientale dell'Ucraina dove le truppe russe hanno concentrato i propri attacchi per la conquista del Donbass e la creazione di un corridoio fino alla Crimea. Da settimane infatti la zona centrale, quella intorno a Kiev, dove si sono verificati atroci crimini sui quali sta indagando la Corte penale internazionale dell'Aia, è stata ormai abbandonata dalle forze di Mosca, anche se i raid aerei non si sono mai fermati. Questo ha permesso un graduale, seppur precario, ritorno a una vita quasi normale per migliaia di cittadini, quelli che hanno scelto di restare nonostante gli attacchi aerei sferrati dalle forze russe. E così sabato pomeriggio i 34 gradi percepiti a Kiev hanno spinto gli ucraini a recarsi sulle sponde del fiume Dnepr che attraversa la città per rilassarsi, prendere un po' di sole e fare un bagno.
Nella capitale anche i bar e i ristoranti hanno ripreso ad accogliere i clienti, anche all'esterno dove si rivedono tavolini e sedie, che possono restare in giro fino alle 23, ora in cui poi scatta il coprifuoco. Il cellulare è sempre a portata di mano, così come il timore di leggere un avviso un nuovo allarme su possibili raid sulla città. L'ultimo bombardamento risale allo scorso 5 giugno quando sono stati distrutti un magazzino e un'officina che si occupava della riparazione dei treni. E mentre i civili provano a tornare a una apparente normalità, i soldati ucraini continuano a combattere a est e nel sud dove si sono concentrate le truppe di Putin e dove continuano anche le vittime civili.