A che punto sono le indagini sulla morte di Charlie Kirk e sul profilo del presunto killer Tyler Robinson

Le indagini sull'assassinio dell'attivista conservatore Charlie Kirk sono ormai entrate nel vivo: a cinque giorni dal delitto, che ha sconvolto gli Stati Uniti ed ha avuto ricadute politiche persino in Italia, sono emersi nuovi dettagli sul presunto responsabile e le possibili motivazioni del gesto. Tyler Robinson, il 22enne dello Utah accusato dell'omicidio, comparirà domani davanti al tribunale statale mentre gli inquirenti lavorano per ricostruire il percorso che lo ha portato al gesto estremo e soprattutto comprendere quale sia stato il movente del suo gesto.
Il profilo del sospetto
Robinson, studente del terzo anno di un corso di apprendistato come elettricista, è attualmente detenuto senza possibilità di cauzione nella prigione della Contea dello Utah. Le autorità lo hanno posto in isolamento e sotto sorveglianza speciale in attesa di una valutazione psichiatrica che potrebbe richiedere diversi giorni.
Il governatore Spencer Cox ha confermato che Robinson si rifiuta di collaborare con gli investigatori, costringendo la polizia a ricostruire quanto accaduto attraverso testimonianze di familiari, amici e conoscenti. Dalle prime ricostruzioni emerge il ritratto di un giovane cresciuto nella tranquilla comunità suburbana di Washington, nello Utah, ma apparentemente radicalizzato attraverso la frequentazione di ambienti digitali estremi. A differenza di quanto affermano esponenti della destra, anche in Italia, il suo orientamento politico è tutt'altro che definito.
Robinson, fin dall'inizio dipinto come un "nemico ideologico" della destra e un prodotto della "cultura woke", è invece cresciuto in una famiglia repubblicana dello Utah e sarebbe legato ai Groyper, un movimento di estrema destra. Come ha rivelato la nonna dell'assassino, inoltre, gran parte dei suoi familiari sarebbero elettori di Trump: "Mio figlio, suo padre, è un repubblicano per Trump. La maggior parte dei miei familiari è repubblicana. Non conosco nessuno che sia democratico".
Robinson, insomma, potrebbe non essere affatto il "nemico ideologico" immaginato dai primi commentatori: non un militante di sinistra o un attivatore antifa, ma un giovane cresciuto in un ambiente repubblicano, immerso in una subcultura di estrema destra, armi e videogiochi.

La pista del "dark web"
Gli inquirenti inoltre hanno individuato nel mondo dei videogiochi e nelle zone più oscure di internet i possibili catalizzatori della radicalizzazione di Robinson. "C'era molto gaming, e gli amici hanno confermato quella cultura profonda e oscura di internet, Reddit e altri luoghi bui del web dove questa persona si stava immergendo", ha spiegato il governatore Cox, riferendosi anche ai messaggi trovati incisi sui bossoli dell'arma utilizzata nell'attentato.
Gli esami del Dna
Le tracce di Dna rilevate sull'asciugamano avvolto intorno all'arma con il quale è stato ucciso Charlie Kirk sono compatibili con Tyler Robinson, il sospetto che ha confessato l'assassinio dell'attivista conservatore. Lo ha dichiarato il direttore dell'Fbi, Kash Patel, a Fox News. Positivo anche il confronto con il Dna presente su un cacciavite trovato sul tetto dove Robinson si sarebbe posizionato per sparare a Kirk. "Posso riferire oggi che l'analisi delle tracce di Dna sull'asciugamano che era avvolto intorno all'arma da fuoco e sul cacciavite hanno dato esito positivo per quanto riguarda la compatibilità con il sospetto in arresto", ha affermato Patel. Il Dna rilevato sull'arma non è invece ancora stato analizzato.
La lettera ancora sotto analisi
Elemento potenzialmente decisivo è l'esistenza di una lettera lasciata da Robinson, la cui esistenza è stata confermata dal governatore Cox, seppur con cautela. Il documento, di cui si è venuti a conoscenza attraverso conversazioni su Discord tra il coinquilino del sospetto e un amico, è ancora in fase di analisi per verificarne autenticità e contenuto.
Inoltre, il presunto killer Charlie Kirk ha scritto che aveva "l'opportunità di eliminare" l'influencer conservatore e "la coglierò al volo", ha rivelato il capo dell'Fbi Kash Patel. Il messaggio è stato scritto prima dell'attentato di mercoledì, ha detto a Fox News. Non è chiaro quale forma abbia assunto. Patel lo ha descritto sia come un "biglietto" che come uno "scambio di messaggi di testo". Il capo del Bureau ha riferito che il testo è stato poi "distrutto" ma è stato recuperato dagli investigatori.
Il nodo della pena di morte
Mentre le indagini proseguono, il Procuratore Generale dello Utah Derek Brown non ha ancora deciso se richiedere la pena capitale per Robinson, limitandosi a dichiarare che "tutto è sul tavolo". La decisione arriverà presumibilmente dopo aver completato l'analisi di tutti gli elementi raccolti dagli investigatori.