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Erika Preti, il fidanzato resta in cella: la ragazza colpita con due coltelli e sgozzata

Negati i domiciliari a Dimitri Fricano, che resta in carcere. Il gip ha convalidato il fermo dopo la confessione del ragazzo, che ha ammesso di aver ucciso la fidanzata Erika Preti durante una vacanza in Sardegna. Un’amica: “Lite per le briciole è una scusa”.
A cura di Susanna Picone
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Resta in carcere Dimitri Fricano, il trentenne biellese che nei giorni scorsi ha confessato di avere ucciso la fidanzata Erika Preti. Il gip Paola Rava, del tribunale di Biella, ha convalidato l'arresto dell'uomo, negando i domiciliari che avevano chiesto i suoi avvocati Alessandra Guarini e Roberto Onida. Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Nuoro, titolare dell'inchiesta. Sarà adesso il procuratore di Nuoro, Andrea Garau, a decidere l’eventuale trasferimento di Fricano in un carcere della Sardegna per poterlo sentire. Erika Preti, ventotto anni, è stata uccisa a coltellate lo scorso 12 giugno mentre con Dimitri Fricano si trovava in vacanza in Sardegna. L’uomo ha sostenuto per oltre un mese di aver subito una rapina insieme alla sua fidanzata, ma alla fine ha confessato di essere il responsabile della morte di Erika ed è finito in carcere. Da quanto si apprende, i suoi avvocati non hanno ancora deciso quale linea adottare per la difesa, in attesa che i Ris diano l'esito delle ultime rilevazioni eseguite nella villetta di Lu Fraili, dove la ragazza è stata accoltellata. I racconti di Fricano sulla dinamica dei fatti sarebbero infatti ancora “confusi”.

Il movente del delitto di Erika Preti in Sardegna

L’uomo, che è in carcere da sabato sera, è controllato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria. Nella sua confessione ha parlato di una lite scoppiata a causa di un tavolo sporco di briciole, ma pare che il rapporto tra i due fidanzati fosse in crisi da tempo. Un’amica in particolare ha descritto il rapporto della coppia come ormai giunto al termine: la vacanza in Sardegna sarebbe stato l’ultimo tentativo di salvare quel rapporto ormai logoro. “Il movente non sono state certamente le briciole di pane – ha inoltre precisato l’avvocato Guarini – quella è stata la miccia che ha acceso la lite, ma il movente è più ampio e profondo. Le briciole di pane sono state l’ennesimo rimprovero a Dimitri in un contesto di disagio che il giovane ha maturato nel tempo. Aspetti di cui non si può dire di più ma che saranno chiariti a processo”.

Erika Preti uccisa con ferocia dal fidanzato

Intanto la ricostruzione del delitto di San Teodoro, effettuata con le analisi dei Ris, rivelano nuovi raccapriccianti dettagli su quanto accaduto in quella villetta. Secondo quanto scrive La Nuova Sardegna, Fricano non ha raccontato perché ha utilizzato due coltelli per uccidere la sua fidanzata. Né ha spiegato perché, dopo aver trascinato per tutto l’appartamentino la donna, strappandole i capelli e sbattendola contro i mobili, quando lei è caduta lui ha preso dal ceppo un coltello ancora più grande di quello con il quale aveva colpito fino a quel momento Erika e l’ha sgozzata. Un taglio netto che le ha tranciato la carotide.

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