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Emergenza incendi in Sicilia, pompieri ancora in azione. Indaga la Procura

Decine di incendi devastano da ore la regione. Il ministro Alfano: “Priorità è mettere in sicurezza gente e abitazioni”. Le temperature sono in calo ma non è ancora cessata l’emergenza.
A cura di Susanna Picone
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Giornate di fuoco in Sicilia. Decine di roghi sono divampati a partire da ieri in tutta la regione, alimentati dal forte vento di scirocco e dalle temperature elevatissime. “Tutte le strutture del ministero dell’Interno sono mobilitate e al lavoro 24 ore su 24” per contrastare gli incendi in Sicilia: così il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto in piena emergenza sull’isola. “La nostra priorità – ha detto Alfano – è quella di mettere in sicurezza la gente e le abitazioni”. “Abbiamo messo in campo tutti gli uomini e mezzi disponibili. In questo momento stanno operando 7 canadair e un elicottero dei Vigili del Fuoco con oltre 250 unità e 65 automezzi per lo spegnimento delle fiamme. Sono in contatto con le Prefetture e le Centrali operative della Regione Sicilia per seguire l'evolversi della situazione. C’è il massimo sforzo di tutte le strutture e del personale del Viminale e della Protezione Civile per cercare di alleviare, per quanto possibile, i cittadini dai disagi. Le squadre dei Vigili del Fuoco, potenziate con il richiamo in servizio di personale in turno libero, stanno effettuando centinaia d'interventi”, ha aggiunto il ministro. L’emergenza in Sicilia, dove si sono sviluppati vasti roghi in tutta la zona orientale e la fascia tirrenica dell'isola favoriti dal caldo e dalle forti raffiche di scirocco di scirocco, resta ancora alta. Ci sono ancora problemi anche per quanto riguarda la viabilità e sono numerosi i disagi per la popolazione, con centinaia di persone che sono state evacuate da case, scuole e case di riposo.

Calo temperature favorisce le operazioni di spegnimento – Il calo del vento e delle temperature, che ieri hanno superato in alcune zone anche i 46 gradi, ha favorito le operazioni di spegnimento che tuttavia stanno proseguendo. A Palermo si segnalano ancora alcuni roghi sulla sommità di Monte Pellegrino. Squadre dei vigili del fuoco sono in azione per spegnere gli ultimi focolai anche a Poggio ridente, un complesso residenziale su una collina nella zona Sud del capoluogo dove nella giornata di ieri i residenti erano stati evacuati per precauzione. Una densa nube di fumo continua a levarsi dalla borgata marinara dell'Arenella, dove le fiamme hanno divorato i capannoni abbandonati dell'ex Chimica Arenella, mentre altri roghi riguardano San Martino delle scale, nei pressi di Castellaccio, e Piano Geli.

Crocetta: “Dietro gli incendi criminali” – Per il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, dietro le decine di roghi scoppiati nelle ultime ore potrebbe esserci un'origine criminale: “Non è casuale che questo drammatico scenario sia esploso alla vigilia della partenza del piano antincendio varato dalla Regione e quando era previsto lo scirocco. È chiaramente un atto criminale”. Alle parole di Crocetta hanno fatto eco quelle del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, per il quale “la priorità sarà assicurare alla giustizia coloro che regolarmente ogni anno appiccano il fuoco, distruggendo i terreni e mettendo a repentaglio la vita delle popolazioni locali: non daremo tregua ai piromani, sarà guerra spietata fin quando non verranno assicurati alla giustizia”. La Procura di Palermo ha deciso quindi di acquisire gli elementi raccolti dalle forze dell'ordine, per accertare se dietro alle decine di roghi ci sia un piano criminale.

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