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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus al 110%, governo pensa a semplificazione procedure: come potrebbero essere velocizzate

Il governo pensa di semplificare l’accesso al Superbonus al 110% per i lavori di ristrutturazione edilizia. L’idea è quella di velocizzare le procedure, in particolar modo evitando il ricorso alla certificazione di conformità in alcuni casi, sostituendola – per esempio – con la Cila. Capiamo, quindi, come potrebbe essere semplificato l’accesso al bonus.
A cura di Stefano Rizzuti
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Meno burocrazia per aprire i cantieri e permettere a sempre più famiglie di ottenere il Superbonus al 110% per i lavori di ristrutturazione edilizia. È questa la richiesta delle categorie del settore che il governo sembra intenzionato a prendere in considerazione, andando verso una semplificazione per le procedure di adesione al bonus. L’obiettivo principale è quello di evitare che i tempi si dilunghino troppo, per esempio come può avvenire nel caso in cui sia necessario ottenere la certificazione di conformità, operazione che può richiedere anche attese di mesi. Il presidente dell’Ance, l’associazione dei costruttori, denuncia che almeno la metà delle famiglie non può richiedere il Superbonus proprio a causa della doppia conformità degli edifici. E da qui la valutazione del governo su una possibile semplificazione.

Come il governo vorrebbe semplificare il Superbonus al 110%

La prima ipotesi al vaglio dell’esecutivo è quella di sostituire la doppia conformità solamente con la Cila, cioè la Comunicazione di inizio lavori asseverata. Operazione che potrebbe portare a una riduzione significativa dei tempi per gli interventi attraverso cui accedere al Superbonus: meno burocrazia e avvio dei lavori più facile e veloce. In particolare l’attenzione si potrebbe concentrare sulle regole per attestare la conformità urbanistica e i requisiti degli interventi. Le novità potrebbero essere introdotte attraverso un nuovo decreto Semplificazioni, che potrebbe arrivare insieme al piano del Recovery, anche per aumentare la capacità di spesa delle risorse in arrivo dall’Ue.

Come potrebbero cambiare certificazione di conformità e Via

Per facilitare l’avvio delle opere, quindi, la prima opzione è la sostituzione della certificazione di conformità con la Cila. La seconda è quella di assorbire la certificazione nelle asseverazioni sul rispetto dei requisiti tecnici e sulla congruità delle spese che vengono redatte dai professionisti. Basterebbe, quindi, una certificazione senza alcun obbligo per i tecnici di attestare alcuni dati su proprietà e concessioni, certificando solo l’assenza di abusi edilizi e l’avvenuto rispetto delle prescrizioni urbanistiche. Infine, un’altra ipotesi è quella di rendere più veloce il rilascio della Via, la Valutazione di impatto ambientale, ma sulle modalità non ci sono ancora ulteriori informazioni.

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