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Stop alle cartelle maturate durante la pandemia e poi nuova rottamazione: il piano del governo

Subito dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def il governo vorrebbe approvare un decreto fiscale all’interno del quale introdurre una sospensione dell’invio delle cartelle maturate durante il periodo della pandemia. Con la manovra, poi, si studia la possibilità di optare per una nuova rottamazione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Bloccare l’invio delle cartelle esattoriali e poi procedere con una nuova rottamazione. Sembra questa la strada che il governo è intenzionato a percorrere in tema di riscossione, già da un decreto fiscale che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri nella settimana successiva all’approvazione della Nota di aggiornamento al Def. In questo provvedimento ci dovrebbe essere una sospensione delle cartelle, a cui potrebbe far seguito una nuova rottamazione da inserire in legge di Bilancio. La prossima settimana – questa la prima tappa – dovrebbe essere varata la Nadef, con gli aggiornamenti sulle stime di crescita e sui parametri di deficit e debito pubblico. Una volta schiarito il quadro economico si penserà alle cartelle: l’ipotesi ritenuta al momento più probabile è quella di una nuova sospensione della notifica degli atti, secondo quanto riporta Il Messaggero. Uno stop temporaneo – non dovrebbe andare oltre la fine dell’anno – che riguarderebbe solamente le cartelle maturate durante la pandemia.

Governo punta a diluire notifica atti arretrati

Chiusa questa parentesi si penserà alla manovra: è qui che si potrebbe inserire una nuova rottamazione, da introdurre contestualmente alla riforma della riscossione su cui il governo lavora da tempo. Un’altra ipotesi allo studio è quella di diluire maggiormente anche la consegna delle cartelle esattoriali attese in questi mesi. Su questo il governo sta già valutando di diluire l’invio, soprattutto a partire da gennaio, quando verranno notificate ancora più cartelle di quelle attuali (un milione al mese, assicura Agenzia delle Entrate-Riscossione). Secondo la viceministra all’Economia, Laura Castelli, bisogna prevedere “un calendario più lungo per la notifica delle cartelle sospese dai provvedimenti emergenziali, una massa di arretrati che altrimenti non sarebbero gestibili nemmeno dall’amministrazione finanziaria”. Parliamo di circa 25 milioni di atti arretrati.

Manovra, si pensa a una nuova rottamazione delle cartelle

Il grosso dell’intervento sulla riscossione sarà comunque in manovra e il dibattito sulla nuova possibile rottamazione si è già aperto. Da qualche gruppo parlamentare è già arrivata una chiara apertura, con il Movimento 5 Stelle che si è detto apertamente favorevole. A favore c’è anche la Lega, con Salvini che annuncia “una quarta rottamazione delle cartelle” nella prossima manovra. Alla Camera, intanto, è stato approvato all’unanimità un parere parlamentare con il quale il governo si impegna a sospendere la notifica delle cartelle e a procedere con una nuova rottamazione. Che l’ipotesi della rottamazione venga considerata dal governo lo confermano anche le parole della Castelli: “Penso si debba procedere con una nuova rottamazione per non colpire troppo contribuenti e imprese nell’uscita della crisi”. L’intervento in manovra, quindi, sembra sempre più probabile.

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