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Quando pagano le pensioni a febbraio 2024, date in calendario e ultime novità

Le prossime pensioni verranno accreditate il 1º febbraio 2024 sui conti corrente. Invece, coloro che abitualmente le ritirano agli sportelli postali in contanti potranno farlo dal 1º febbraio al 5 febbraio 2024. Vediamo che cosa è cambiato in ambito previdenziale con l’inizio del nuovo anno e cosa potrebbe prevedere la prossima riforma delle pensioni.
A cura di Daniela Brucalossi
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Le prossime pensioni potranno essere ritirate in contanti agli sportelli postali dal 1º febbraio al 5 febbraio 2024, secondo l'eventuale turnazione alfabetica consigliata e affissa fuori dagli uffici. Invece, i pensionati che hanno scelto di riceverle su conto corrente, libretti di risparmio, conti BancoPosta, Postepay Evolution, carte Postamat o carte libretto, vedranno l'accredito direttamente il 1º febbraio 2024.

Quest'anno, l'indice individuato dal ministero dell'Economia per la rivalutazione delle pensioni allo scopo di contrastare l'inflazione è del 5,4%, più basso, quindi, di quello del 2023 (7,3%). Anche nel 2024, la percentuale non è applicata interamente su tutti gli assegni ma viene tagliata al crescere degli importi. Rispetto all'anno scorso, è presente un'ulteriore stretta: i cedolini sopra dieci volte il minimo sono incrementati del 22% (di 5,4%), invece che del 32%.

Invece, la rimodulazione delle aliquote Irpef, ovvero l'imposta sul reddito delle persone fisiche, non avrà impatto sulle pensioni fino al mese di aprile. Quest'anno gli scaglioni sono passati da quattro a tre. Nel 2023, l'aliquota era del 23% per i redditi fino a 15mila euro, del 25% per la fascia da 15mila a 28mila euro, del 35% tra 28mila e 50mila euro e del 43% oltre i 50mila euro. Dal 1º gennaio 2024, sono stati accorpati i primi due scaglioni, abbassando l'aliquota del secondo dal 25% al 23%. In questo modo, si garantisce ai redditi dai 15mila ai 28mila euro un risparmio di due punti percentuali, per un massimo di 260 euro. Ma i cedolini delle pensioni vedranno un ritocco verso l'alto solo ad aprile, con l'aggiunta di un conguaglio relativo ai primi tre mesi dell'anno.

Intanto, il 2024 è iniziato con nuove regole in materia previdenziale. Mentre quelle per la pensione di vecchiaia prevista dalla Legge Fornero (67 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati) rimangono inviate, l'ultima Legge di Bilancio ha applicato una stretta sulle varie tipologie di pensione anticipata. Come quella prevista dalla Legge Fornero, Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna. Gli importi sono stati ridotti e si sono allungate le finestre di attesa per lasciare il lavoro. Vediamo come.

Pensioni di febbraio 2024, il calendario dei pagamenti di Poste Italiane

Le prossime pensioni saranno erogate in contanti alle poste a partire da giovedì 1º febbraio fino a lunedì 5 febbraio 2024. All'esterno degli sportelli potrebbe essere affissa una turnazione alfabetica consigliata per il ritiro che segue quest'ordine:

  • cognomi dalla A alla C: giovedì 1º febbraio 2024;
  • cognomi dalla D alla K: venerdì 2 febbraio 2024;
  • cognomi dalla L alla P: sabato 3 febbraio 2024 (solo la mattina);
  • cognomi dalla Q alla Z: lunedì 5 febbraio 2024.

In generale, per evitare assembramenti e tempi di attesa superiori alla media, Poste Italiane consiglia a tutti i pensionati, ove possibile, "di recarsi a ritirare la pensione in tarda mattinata o durante le ore pomeridiane, privilegiando i giorni successivi ai primi".

Pagamento pensioni di febbraio 2024 in banca

Come indicato dall'Inps, i titolari di pensione che hanno scelto di ricevere il trattamento mediante accredito bancario su conto corrente, libretto di risparmio, conto BancoPosta, Postepay Evolution, carta Postamat o carta libretto lo vedranno erogato giovedì 1º febbraio.

Come controllare il cedolino della pensione di febbraio 2024

Il cedolino è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’Inps e di conoscere le ragioni per cui questo può variare. Per controllarlo, è necessario:

  • effettuare l'accesso alla propria sezione personale sul portale Inps tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns);
  • cliccare su MyInps;
  • entrare nella sezione "Prestazioni e servizi";
  • cliccare su "Cedolino pensione e servizi collegati”.

Cos'è Quota 41 e come potrebbero cambiare le pensioni nella riforma

Nei prossimi mesi, il governo Meloni sarà al lavoro sulla già annunciata riforma delle pensioni, che potrebbe essere definita già quest'anno. Molto probabilmente si continuerà sulla linea del ricalcolo interamente contributivo per chi sceglie la pensione anticipata. Meccanismo, già applicato a Quota 103 e a Opzione Donna, che comporta un taglio sugli importi mensili. Questo perché il periodo lavorato antecedente al 1996 viene conteggiato con il metodo contributivo (cioè in base ai contributi versati) e non più con quello retributivo (basato sugli stipendi ricevuti).

Secondo il sottosegretario leghista al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, questo assetto della nuova riforma, "sostenibile per i conti e per il mercato del lavoro", consentirà di introdurre Quota 41 –  la modalità di pensione anticipata fortemente voluta dal Carroccio –  che permette di ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall'età anagrafica. Anche in questo caso, il ricalcolo dell'assegno sarebbe interamente contributivo. Ma, sostiene Durigon, con il passare del tempo – quindi con la presenza di sempre meno persone che hanno cominciato a lavorare prima del 1996 – il taglio sarebbe "minimo".

Anche per il 2025, sembra rimanere un miraggio l'abolizione della Legge Fornero, il principale obiettivo dell'esecutivo in materia previdenziale. "Per cancellarla servirebbero enormi risorse. Ma con la riforma che faremo e con il peso via via minore delle pensioni retributive, anche quella legge morirà", sottolinea il sottosegretario.

Intanto, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto una stretta sulle varie tipologie di pensione anticipata. Per quanto riguarda quella prevista dalla Legge Fornero (42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dall’età anagrafica), l'importo minimo del trattamento previdenziale per potervi accedere si alza da 2,8 volte a 3 volte l'assegno sociale. La soglia viene ridotta a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli. Fino ai 67 anni, l'importo non può essere superiore alle cinque volte il minimo Inps ed è stata introdotta una finestra di tre mesi tra la maturazione di tutti i requisiti richiesti e l'erogazione della prima mensilità.

Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) è stata prorogata anche per il 2024 ma gli importi sono più bassi perché vengono calcolati interamente con il metodo contributivo e non più con il sistema misto. Inoltre, fino ai 67 anni, l'importo massimo erogato è pari a quattro volte la pensione minima.  Cambiano anche le finistre di attesa per lasciare il lavoro: da tre a sette mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il pubblico.

Invece, per accedere all'Ape sociale – la possibilità, per alcune categorie di lavoratori, come disoccupati, invalidi e caregiver di andare in pensione anticipata – si alza l'età minima: da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Stessa cosa per Opzione Donna, destinata alle caregiver che assistono un coniuge o un parente di primo grado da sei mesi, alle invalidi civili al 74%, alle lavoratrici licenziate o alle dipendenti di aziende in crisi. L'età minima si alza dai 60 ai 61 anni (che diventano 60 per le donne con un figlio e 59 per le donne con due figli).

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