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Prestiti alle imprese per l’emergenza coronavirus: ecco chi può richiederli e come farlo

Grazie al decreto Liquidità, il governo vuole facilitare l’accesso al credito per le imprese durante l’emergenza coronavirus. Molte attività produttive sono infatti chiuse da settimane, ma devono comunque sostenere pagamenti certi. Lo Stato fornisce allora la garanzia necessaria affinché le banche concedano prestiti senza troppi indugi. Ma a chi sono concessi questi prestiti? Come funzionano? Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha messo in campo ingenti risorse economiche per far fronte all'emergenza coronavirus. Prima sono stati stanziati 25 miliardi con il decreto Cura Italia, in sostegno a famiglie,aziende e lavoratori, per poi arrivare ai 400 miliardi del decreto Liquidità con il quale l'esecutivo mira ad assicurare a tutte le imprese la disponibilità economica necessaria per sopravvivere alla crisi. Infatti, mentre la maggior parte delle imprese sono chiuse da diverse settimane, azzerando il loro fatturato, hanno comunque sulle spalle il peso di pagamenti certi. Grazie al decreto Liquidità, il governo vuole facilitare l'accesso al credito in questa difficile situazione, fornendo la garanzia necessaria affinché le banche concedano prestiti senza troppi indugi. Ma a chi sono concessi questi prestiti? Come funzionano? Facciamo chiarezza.

A chi sono concessi i prestiti?

Nel primo articolo del decreto si sancisce che tutte le aziende, qualsiasi sia il loro settore o dimensione, possono richiedere un prestito agevolato e coperto dalle garanzie dello Stato: "Al fine di assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall'epidemia Covid-19, diverse dalle banche e da altri soggetti autorizzati all'esercizio del credito, SACE S.p.A. concede fino al 31 dicembre 2020 garanzie, in conformità con la normativa europea in tema di aiuti di Stato e nel rispetto dei criteri e delle condizioni previste dai commi da 2 a 11, in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma alle suddette imprese", si legge.

Qualsiasi impresa con sede fiscale in Italia potrà quindi avere accesso alla liquidità garantita dallo Stato. C'è tuttavia una differenza di accesso a seconda della dimensione dell'azienda. E sono previsti due canali di erogazione dei prestiti: mentre per le grandi imprese sarà Sace (controllata dalla Casse depositi e prestiti) ad assicurare le garanzie, quelle con fino a 499 dipendenti e le partite Iva si rivolgeranno al Fondo garanzia per le PMI.

Le condizioni per l'accesso al fondo

Ci sono tuttavia delle condizioni: non può accedere ai prestiti l'azienda che prima di fine febbraio aveva esposizioni deteriorate. Vengono quindi escluse dal credito le imprese che si trovavano in difficoltà prima dell'emergenza. Inoltre, chi richiede il prestito garantito non potrà distribuire dividendi per un anno o riacquistare azioni nell'anno in corso, fare sempre un passaggio con le organizzazioni sindacali per quanto riguarda i livelli di occupazione, e infine il prestito deve sostenere le attività produttive localizzate in Italia.

Le garanzie

Solo le piccole e medie imprese potranno avere acceso a un prestito agevolato coperto al 100% dallo Stato: le grandi aziende, che si rivolgeranno a Sace, avranno garanzie comprese tra il 70% e il 90%, quindi comunque prestiti molto agevolati. Viene comunque chiarito che l'importo del prestito non potrà superare il 25% del fatturato dello scorso anno o il doppio del costo del personale sostenuto dall'azienda: il prestito erogato dovrebbe rappresentare la liquidità necessaria all'impresa per sopravvivere al lockdown.

Per quanto riguarda il Fondo di garanzia per le PMI:

  • fino a 25mila euro si prevede una garanzia al 100%, automatica cioè senza la valutazione del merito di credito. Le banche potranno quindi concedere liquidità senza attendere l'ok da parte del Fondo. Il prestito in questione è a 6 anni, con rimborso capitale non prima di 18 mesi.
  • fino a 800 mila euro la garanzia sarà al 90%, ma potrà essere sommata alla garanzia dei Confidi (il consorzio che svolge attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti) arrivando così al 100%. Unica condizione: la garanzia dei Confidi può aggiungersi a quella statale solo se l'impresa fattura meno di 3,2 milioni annuali
  • fino a 5 milioni di euro la garanzia è prevista al 90%

Per quanto riguarda Sace:

Va specificato che anche questa tipologia di prestiti può riguardare le piccole e medie imprese, a patto però che il Fondi di garanzia per le PMI abbia esaurito la sua capacità d'utilizzo. In quel caso vi sono 30 miliardi ulteriori coperti da garanzia Sace. Alla quale in totale lo Stato ha concesso 200 miliardi che potranno essere erogati con garanzia dal 70% al 90%.

  • imprese con meno di 5mila dipendenti e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi: garanzia al 90%
  • imprese con oltre 5mila dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi: garanzia all’80%
  • imprese che fatturano più di 5 miliardi: garanzia al 70%.

Come richiedere il prestito

Tramite la garanzia statale si cerca di agevolare l'emissione di liquidità da parte delle banche a sostegno delle imprese. Nel decreto Liquidità non sono specificate particolari procedure, per cui si presume che per ricevere il prestito l'impresa debba rivolgersi alla banca, come farebbe in un contesto ordinario, e richiedere espressamente la garanzia del fondo.

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