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Il caso banca popolare di Bari

Popolare Bari, nuovo arresto per Gianluca Jacobini: coinvolto in inchiesta su crac società Fusillo

Nuove misure cautelari per Gianluca Jacobini, ex condirettore generale della Banca Popolare di Bari. Arresti domiciliari per lui in merito all’inchiesta sul fallimento di alcune società del gruppo imprenditoriale Fusillo. Per il padre Marco Jacobini, ex presidente dell’istituto di credito barese, emesso un provvedimento di interdizione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nuova inchiesta vicina alla Banca Popolare di Bari e nuove misure cautelari per Marco e Gianluca Jacobini. Così come per Vito e Giacomo Fusillo, i costruttori di Noci. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza: le misure cautelari consistono negli arresti domiciliari per Gianluca Jacobini. L’accusa è di concorso in bancarotta fraudolenza per lui, ex condirettore generale della Banca Popolare di Bari. Per il padre, Marco Jacobini, ex presidente dell’istituto di credito, è stato emesso un provvedimento di interdizione. L’inchiesta riguarda il fallimento di alcune società del gruppo imprenditoriale Fusillo.

Gianluca Jacobini torna quindi in stato di detenzione dopo poco più di due mesi: l’8 luglio era stata revocata, per lui e per il padre, la precedente misura cautelare disposta nell’ambito del procedimento sul crac della banca barese, per cui sono accusati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza. Fino alle nuove misure di oggi erano stati sottoposti alla misura interdittiva e per Marco era previsto anche il divieto di dimora a Bari, mentre il figlio Gianluca aveva l’obbligo di dimora a Polignano a Mare.

Per l’inchiesta relativa al crac della società del gruppo Fusillo di Noci sono state arrestate in totale sei persone. Ai domiciliari sono finiti, oltre a Gianluca Jacobini, anche gli imprenditori Giacomo Fusillo, Vincenzo Elio Giacovelli, Girolamo Stabile, Salvatore Leggiero e Nicola Loperfido. Notificata, inoltre, l’interdizione di un anno per Marco Jacobini e per l’imprenditore Vito Fusillo, padre di Giacomo, amministratore delegato delle società Fimco e Maiora. Agli indagati vengono contestate numerose condotte relative alla bancarotta fraudolenta e all’autoriciclaggio.

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