3 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pensioni più povere: negli ultimi 4 anni sottratti 1800 euro a testa

La denuncia dello Spi- Cgil secondo il quale la situazione è desinata a peggiorare.
A cura di Antonio Palma
3 CONDIVISIONI
Immagine

Negli ultimi quattro anni, a causa di modifiche legislative e crisi economica, su 5,5 milioni di pensionati italiani si è abbattuta una vera e propria tagliola che ha portato ad una sottrazione di ben 9,7 miliardi di euro dagli assegni pensionistici. Una cifra enorme che corrisponde ad una perdita media pro-capite di 1.779 euro. Lo denuncia il sindacato pensionati italiani della Cgil secondo il quale il tutto sarebbe da addebitare alla nuova normativa sul blocco della rivalutazione degli assegni. Secondo lo Spi-Cgil, infatti, questa situazione è dovuta principalmente al blocco della rivalutazione delle pensioni in vigore negli anni 2012-2013 e alle modifiche apportate allo stesso meccanismo negli anni seguenti. Sempre come speiga il sindacato dei pensionati, nel biennio 2012-2013 l’adeguamento delle pensioni è stato bloccato per importi superiori a tre volte il trattamento minimo, ovvero circa 1.400 euro lordi, mentre nel biennio 2014-2015 l’adeguamento è stato sull’intero importo della pensione, ma con una percentuale del 100% solo per tutti quelli che hanno un assegno fino a tre volte il trattamento minimo mentre è diminuito per le altre categorie d’importo dallo 0,95% fino allo 0,40%.

"Occorre correggere i meccanismi attuali"

Secondo i calcoli dello Spi Cgil, la situazione è destinata a peggiorare ancora se, come stabilito dagli obiettivi della Bce, il tasso di inflazione dovesse tornare sopra il 2%. Secondo gli attuali meccanismi di calcolo, infatti, ai pensionati sarebbero sottratti ulteriori 3,6 miliardi di euro. Per questo "occorre correggere i meccanismi attuali di rivalutazione per non penalizzare ulteriormente i pensionati italiani" spiegano dal sindacato, proponendo: "Bisogna applicare a tutti il 100% di rivalutazione fino a 5 volte il trattamento minimo, pari a 2.500 euro lordi al mese, per poi scendere al 50% per gli importi eccedenti tale cifra". "Si tratta di una correzione non particolarmente onerosa e quindi realizzabile con un costo di circa 350 milioni di euro per ogni punto di inflazione" sottolineano dallo Spi Cgil.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views