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Manovra, Bankitalia promuove la plastic tax e la lotta al contante: “Ridurrà l’evasione”

La Banca d’Italia, con l’audizione del vicedirettore generale Luigi Federico Signorini, promuove alcune misure inserite nella manovra e ritiene che siano plausibili le stime di crescita preventivate dal governo. In particolare Bankitalia promuove la plastic tax – in linea con una recente direttiva Ue – e gli strumenti di contrasto all’evasione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Pil allo 0,6% per il 2020 e all’1% per il 2021: secondo la Banca d’Italia gli obiettivi del governo, inseriti nella manovra, sono realmente raggiungibili. Il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla legge di Bilancio, si sofferma su vari punti del provvedimento e promuove, in sostanza, le misure previste per la lotta al contante e la plastic tax, dichiarata in linea con le politiche europee. Per quanto riguarda il quadro macroeconomico, Signorini ritiene che la crescita prevista allo 0,6% è “condivisibile e in linea con le nostre valutazioni più recenti”. Per il 2021, invece, “l’obiettivo di crescita dell’1% è un po’ superiore alla stima diffusa dalla Commissione europea, ma non è fuori portata. Per raggiungerlo, però, appare necessario che si mantengono condizioni finanziarie distese e che non si indebolisca ulteriormente il quadro internazionale”.

Bankitalia si sofferma anche sulle clausole di salvaguardia, spiegando che vengono sì ridotte per il 2021, ma non vengono comunque cancellate e “l’’ammontare residuo incluso nello scenario programmatico resta significativo: un punto percentuale del Pil nel 2021, 1,3 punti nel 2022”. Il rischio è che potrebbe riproporsi l’esigenza di “reperire coperture alternative”. E la soluzione proposta è quella di “non rimandare all’ultimo momento la riflessione sulle coperture alternative a cui pensare”.

La plastic tax in linea con la direttiva Ue

Il giudizio di Signorini sulla plastic tax introdotta dal governo è in linea di massima positivo, essendo “in linea con gli obiettivi di una recente direttiva europea”. Il problema è che “il processo di modernizzazione tecnologica delle imprese potrebbe risentire della dimensione ridotta e della breve durata del credito di imposta per l'adeguamento tecnologico degli impianti”. L’Italia, stando ai dati forniti dal vicedirettore di via Nazionale, è stata nel 2018 il secondo Paese in Europa per consumo di materie plastiche nella produzione di manufatti.

Giudizio positivo sulla lotta al contante

La manovra prevede anche una serie di incentivi ai pagamenti elettronici, che secondo Signorini possono ridurre l’evasione fiscale. “È plausibile che nel medio periodo possa contribuire a ridurre la propensione a evadere”, dice riferendosi a misure come il cashback o la lotteria degli scontrini. L’incentivo può funzionare “bene se si riuscirà ad attuarlo in modo semplice e chiaro”, afferma ancora il vicedirettore della Banca d’Italia. La previsione è che le misure adottate possano portare “un aumento delle transazioni elettroniche dell’ordine del 10%”. La Banca d’Italia “guarda con favore a iniziative che incentivano l’uso di strumenti innovativi, che riducono i costi delle transazioni e possono contribuire a recuperare il ritardo nella digitalizzazione dell’economia italiana”.

Le commissioni sui pagamenti con carta

Altro aspetto su cui si sofferma la Banca d’Italia è quello delle commissioni sui Pos: “Le commissioni applicate dalle banche e dagli intermediari che gestiscono i Pos variano al variare del settore di attività. A fronte di una commissione media intorno all’1% del valore della transazione, si riscontrano livelli molto minori per la grande distribuzione che, grazie al peso contrattuale, riesce a ottenere condizioni più favorevoli”. Le commissioni vengono applicate in maniera maggiore, proporzionalmente, “ai piccoli esercizi commerciali e ai bar. I professionisti e gli artigiani pagano commissioni in linea con quella media”, conclude Signorini.

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