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Guerra in Ucraina

D’ora in poi le navi battenti bandiera russa non possono più entrare nei porti italiani

In applicazioni delle recenti sanzioni a Mosca, decise al livello di Unione europea, da domani tutti i porti italiani saranno chiusi alle navi battenti bandiera russa.
A cura di Giacomo Andreoli
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Da domani, giornata di Pasqua, i porti italiani saranno chiusi alle navi russe o battenti bandiera russa. Il divieto varrà per tutte le imbarcazioni, anche quelle che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio. La misura è contenuta in una circolare del Comando generale delle Capitanerie di Porto, inviata a tutte le autorità portuali del Paese. Il testo recepisce la direttiva dell'Unione europea dello scorso 8 aprile, con cui è stato introdotto il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Saranno coinvolte dal provvedimento anche le navi che si trovano attualmente nei porti lungo lo Stivale. Dovranno lasciarli subito dopo "il completamento delle proprie attività commerciali". Il regolamento europeo modifica così il precedente, sempre comunitario, numero 833 del 2014. Il documento delle Capitanerie di Porto ricorda comunque che il divieto non si applica alle navi che hanno bisogno di assistenza o di rifugio, che richiedono di poter accedere ai porti per motivi di sicurezza marittima o che hanno salvato vite in mare.

Inoltre le autorità italiane potranno autorizzare una nave russa ad entrare in un porto "alle condizioni che ritengono appropriate", se ciò è necessario per l’acquisto, l’importazione o il trasporto nell’Unione di: gas naturale e petrolio, compresi i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, titanio, alluminio, rame, nichel, palladio, minerali di ferro, nonché taluni prodotti chimici e ferrosi elencati. Lo stesso vale per l’acquisto, l’importazione o il trasporto di: prodotti farmaceutici, medici, agricoli e alimentari, compreso il frumento e i fertilizzanti la cui importazione, il cui acquisto e il cui trasporto sono consentiti ai sensi della presente decisione. Ma anche per "il trasporto di combustibile nucleare e altri beni strettamente necessari al funzionamento delle capacità nucleari civili" oppure "l’acquisto, l’importazione o il trasporto nell’Unione di carbone e altri combustibili fossili solidi".

La decisione di interrompere i commerci con la Russia via nave era stata annunciata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all'inizio del mese. L'obiettivo delle sanzioni dell'Unione è isolare del tutto Mosca, riducendo le sue capacità di finanziare la guerra in Ucraina e obbligandola così a interrompere le operazioni belliche. A livello comunitario, intanto, si ragiona se varare un sesto pacchetto di sanzioni, con l'embargo totale del gas e del petrolio russi.

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