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Dopo la Germania, anche l’Italia pensa a un taglio dell’Iva per sostenere l’economia

Dopo la Germania, anche in Italia il governo starebbe pensando a tagliare l’Iva per spingere i consumi e stimolare in questo modo l’economia. Si il ministro Roberto Gualtieri che la viceministra Laura Castelli parlando di un’ipotesi in fase di studio, che potrebbe durare anche un paio di anni. C’è comunque il nodo delle risorse, in quanto il nostro fiscal space non è certo quello tedesco.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo che la Germania ha deciso di tagliare l'Iva per far fronte all'emergenza coronavirus, anche nel nostro Paese si pensa a come abbassare l'imposta sul valore aggiunto per stimolare la domanda e spingere i consumi. "Il tema di valutare interventi anche sul lato della domanda per noi è presente, stiamo riflettendo e guardando cosa hanno fatto altri Paesi", ha detto il ministro Roberto Gualtieri al festival dell'Economia di Trento, che quest'anno si svolge rigorosamente online. Parole che mostrano cautela, ma che allo stesso tempo ammettono che l'ipotesi sia in cantiere e che potrebbe essere inserita tra le misure su cui il governo si prepara a lavorare. Se prima della pandemia si parlava piuttosto della possibilità di aumentare l'Iva per alcuni prodotti e categorie, adesso l'esecutivo si trova a ragionare in maniera completamente opposta.

Ovviamente si tratta solo di un provvedimento temporaneo che, abbassando l'Iva, spingerebbe i consumatori a spendere ravvivando un'economia messa in ginocchio da quasi tre mesi di lockdown. Anche la viceministra dell'Economia, Laura Castelli, interviene sulla questione, specificando che si potrebbe trattare di un'eventualità con la durata di due anni. L'Iva in Italia parte da una quota standard del 22% e una ridotta al 10%, che può scendere fino al 4% per i beni di prima necessità. Non è ancora chiaro, in questa fase, a quanto potrebbe ammontare il taglio.

Gualtieri parla anche della questione delle risorse per finanziare la misura. E mette le mani avanti: "Non si può fare tutto", afferma spiegando che, pur avendo approvato un importante scostamento di bilancio, i soldi a disposizione del governo non sono infiniti. Soprattutto dovendo finanziare ancora diverse settimane di cassa integrazione. Ad ogni modo, la riduzione dell'Iva non sarebbe generalizzata, ma applicata a una serie di prodotti. Quelli dei settori più colpiti dall'emergenza, come quello del turismo o della moda. È anche certo che la situazione della Germania è molto diversa dalla nostra, e il governo tedesco dispone di un margine di manovra molto più ampio rispetto a quello italiano, partendo da un debito e un quadro di conti pubblici molto più in salute rispetto a quelli del nostro Paese.

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