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Documenti smarriti: chi perde la carta d’identità si deve rivolgere direttamente al Comune

Il commissario alla spending review Yoram Gutgeld, in commissione Federalismo fiscale, ha lanciato la novità: “Chi perde la carta d’identità si deve rivolgere direttamente al Comune”. Per il capitolo spesa pubblica “nel 2017 i tagli sono stati per un valore di circa 30 miliardi”.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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“Ogni anno ci sono circa 2 milioni e mezzo di denunce di smarrimento dei documenti, che assorbono tante centinaia di uomini, tra carabinieri e polizia, in una attività amministrativa a basso valore aggiunto, inutile”. A sottolinearlo è stato il commissario alla spending review Yoram Gutgeld in commissione Federalismo fiscale che ha poi annunciato delle novità per quanto riguarda lo smarrimento dei documenti personali, in specifico per la carta d'identità. Infatti chi ha perso la carta di identità farà direttamente riferimento al Comune: "L’idea è quella di creare un meccanismo per il quale se uno perde la carta d'identità va direttamente al Comune".  In questo modo Yoram Gutgeld ha spiegato che si intende semplificare la vita dei cittadini e rendere più libere le forze a presidio del territorio.

Spesa pubblica: "Nel 2017 il taglio è stato di 30 miliardi"

Il commissario alla spending review ha poi aperto il capitolo spesa pubblica: "Nel 2017 la riduzione della spesa pubblica è di quasi 30 miliardi al netto del costo del personale”. Per poi aggiungere: “Quanto al contributo dei singoli comparti il 17% dei risparmi è relativo alla P.a. locale, il 24% alla P.a. centrale. Grosso modo, la spesa pubblica italiana è di 830 miliardi, circa 300 rappresentano il “cuore” dei servizi pubblici (scuola, sanità, forze di polizia), 60 miliardi sono investimenti in conto capitale, la spesa sociale è quasi 340 miliardi e poi gli interessi sul debito”.

Gutgeld nel suo intervento ha specificato che i tagli si sono concentrati “sulla spesa aggredibile", ossia sul costo della macchina dei servizi pubblici: "Abbiamo scelto di non intervenire sulle pensioni, sugli interessi sul debito c'e' poco da fare, sugli investimenti l'obiettivo è, semmai, aumentarli”.

Il commissario  ha poi aggiunto che essendo il blocco del turnover diviso per comparti, con le prime iniziative sono state spostate le persone dalle aree dove c’era eccesso a dove c’era invece carenza : “Con il blocco del turnover e i trasferimenti (ad esempio dalle province ai tribunali ) abbiamo diminuito il numero di persone nella Pubblica amministrazione del 4%, nei ministeri la riduzione è quasi del 7%”

Pensioni: "Abbiamo il sistema più generoso al mondo”

Il commissario ha inoltre affrontato il capitolo pensioni affermando che nel 2016 la spesa pubblica ha pesato sul Pil per il 49,6%, con "una media alta rispetto agli altri paesi della Zona euro". Tutto ciò, ha spiegato il commissario, è dovuto agli alti interessi sul debito che deve pagare l'Italia e appunto al sistema pensionistico. Ha poi concluso che “in Italia abbiamo il sistema più generoso al mondo".

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