Disoccupazione, l’Ilo mette in guardia: “In Italia crescerà fino al 2015”

In Italia la grande crisi del mercato occupazione è tutt'altro che finita. La disoccupazione nel 2013 ha raggiunto il 12,2% e continuerà ad aumentare fino al 2015 toccando il 12,7%. E’ quanto sottolinea l’Ilo, acronimo di International Labour Organization (Organizzazione Internazionale del Lavoro) nel rapporto “Global Employment Trends 2014”, che sottolinea anche come l'anno appena terminata abbia fatto registrare un aumento di 5 milioni di disoccupati, nel mondo, rispetto al 2012, pari a circa 200 milioni di unità. Nel Rapporto sulla disoccupazione l’Ilo evidenzia che rispetto a sette anni fa (6,1%) nel Belpaese la quota dei senza lavoro nel 2013 è raddoppiata. Nel resto del mondo tra il 2007 e il 2013 si è passati dal 5,5% al 6% mentre in Europa e nelle economie più avanzate dal 5,8% del 2007 all’8,6% del 2013. Le stime per l'Unione Europa infatti mirano a un incremento della disoccupazione all'11,1% nel 2014 quest'anno dal 10,9% nel 2013 con un ritorno a questo livello nel 2016. Nei Paesi in crisi nella periferia dell'Eurozona, i cosiddetti Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna), si legge nel rapporto, “le misure di consolidamento fiscale hanno avuto effetti negativi diretti sui consumi privati e, di conseguenza, la crescita è calata più del debito, aumentando ulteriormente il peso del debito in relazione al PIL”. E il futuro non è roseo: sulla base delle dinamiche attuali, disoccupazione globale è destinata ad aggravarsi, anche se progressivamente, e supererà i 215 milioni nel 2018. Un dato che fa pensare, guardando ai numeri dell'llo è poi quello relativo al numero dei lavoratori in estrema povertà, che vivono cioè con meno di 1,25 dollari al giorno: è calato di appena il 2,7% a livello globale, uno dei tassi più bassi degli ultimi 10 anni.