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Cresce l’occupazione per giovani e donne, ma i contratti sono quasi tutti a tempo determinato

Aumenta l’occupazione tra donne e giovani. Ma i nuovi posti di lavoro sono quasi esclusivamente a tempo determinato. Ecco il quadro che emerge dai dati dell’Istat.
A cura di Giacomo Andreoli
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In Italia l'occupazione di giovani e donne è in risalita. A dicembre la percentuale di occupate donne, sale al 50,5%: sono 54mila le lavoratrici in più (+0,6%) rispetto a novembre e 377mila (+4,1%) rispetto a dicembre 2020. A certificarlo è l'ultimo report dell'Istat, che evidenzia un piccolo miglioramento anche per gli under 35 (il cui tasso di occupazione a dicembre cresce dell'8,7%, ma è solo al 18,5% tra 15 e 24 anni e al 64,8% tra 25 e 34 anni). Per tutti loro i nuovi posti di lavoro sono quasi esclusivamente a tempo determinato. I contratti a termine in un mese sono oltre 59mila in più, mentre quelli a tempo indeterminato sono ulteriormente diminuiti (7mila in meno).

Impietoso è il paragone tra i due tipi di occupazione negli ultimi dodici mesi, dopo un 2020 annus horribilis per il mondo del lavoro. Durante tutto il 2021 i contratti stabili sono stati 157mila in più (+1,1%), mentre quelli precari sono stati il triplo: 434mila in più (+16,4%).  Contemporaneamente è sceso il numero di lavoratori indipendenti, come le partite Iva, con una differenza negativa di 5omila unità su dicembre 202o.

Più in generale, secondo l'Istat, "il lieve calo dell’occupazione nel mese di novembre e la sostanziale stabilità registrata a dicembre rallentano la crescita dell’occupazione osservata a partire dal mese di febbraio 2021". Rispetto a gennaio, sottolineano i tecnici dell'Istituto di statistica, "il numero di occupati è cresciuto di oltre 650 mila unità e il tasso di occupazione è più elevato del 2,2%". Considerando la situazione attuale rispetto al periodo pre-pandemia (febbraio 2020), poi, "il tasso di occupazione è tornato allo stesso livello: 59%". A lavorare sono quindi 22 milioni e 746mila persone, con l'autunno che ha migliorato solo lievemente la situazione pregressa: nel trimestre ottobre-dicembre, infatti, sono 70mila i lavoratori in più rispetto al periodo luglio-settembre.

Istat, la disoccupazione scende leggermente al 9%

Dai dati emerge che a dicembre il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 9,0% (-0,1% su novembre) e al 26,8% tra i giovani 15-24 anni (-0,7%). La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,3%, pari a 29mila persone in meno rispetto a novembre) si osserva per lo più tra le donne, che più hanno risentito della pandemia. Tra le classi d'età, invece, spicca negativamente la fascia 35-49 anni, dove il tasso di disoccupazione rimane stabile al 7,6%. Complessivamente, quindi, rispetto a dicembre 2020 le persone senza lavoro sono 184mila in meno.

Quanto agli inattivi, cioè coloro che un lavoro non lo hanno e non lo cercano, a dicembre la percentuale è salita dal 34,6% al 35,1%: questo significa quasi 4mila persone in più a casa. Tra i giovani, però, i numeri diminuiscono: 9mila in meno nella fascia 15-24 anni e 24 mila in quella 25-34 anni. La percentuale di inattivi tra gli under 35 rimane comunque altissima: 74,8% dei ragazzi e le ragazze tra 15 e 24 anni, 25,4% di chi ha tra 25 e 34 anni.

A dicembre meno lavoro per gli uomini

Un dato in controtendenza rispetto agli ultimi mesi è quello sull'occupazione maschile. A fine 2021 c'è stato un calo di 52mila occupati (-0,4%) su base mensile, ma un aumento di 163mila (+1,3%) su base annua. Gli uomini occupati sono quindi 13,1 milioni, ancora quasi 4 milioni in più delle donne (9 milioni e 650mila). Il tasso di occupazione, tra le persone di sesso maschile, si attesta al 67,6%. Su base annua, quindi, aumenta per entrambi i generi: di 1,2 punti percentuali per gli uomini e di 2,5 punti per le donne.

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