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Bonus mobili in legge di Bilancio 2021: come ottenere la detrazione per spese fino a 16mila euro

Il bonus mobili è stato confermato per il 2021 e la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici varrà per una spesa massima di 16mila euro (fino a quest’anno era di 10mila). Andiamo a vedere come funziona il beneficio, chi può richiederlo, quali sono i requisiti e tutte le regole per accedere al bonus dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nel 2021 il bonus mobili viene confermato, ma cambia e sale a 16mila euro. Il beneficio permette di accedere a una detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici. La legge di Bilancio ha prorogato il bonus mobili per il 2021 e un emendamento approvato alla Camera ha aumentato il tetto di spesa a 16mila euro, contro i 10mila attuali. Si può accedere al bonus mobili – e quindi a una detrazione del 50% su una spesa massima di 16mila euro – solamente se prima vengono effettuati interventi di ristrutturazione edilizia. Andiamo a vedere, facendo riferimento alla guida dell'Agenzia delle Entrate, come funziona il bonus mobili, quali sono i requisiti per accedere e quali mobili ed elettrodomestici si possono acquistare per un totale massimo di 16mila euro.

Cos’è il bonus mobili 2021

Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A o superiore per forni e lavasciuga), per arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo che fino al 2020 è stato di 10mila euro e dal 2021 salirà a 16mila. Questo importo è comprensivo anche di eventuali spese di trasporto e montaggio. Il rimborso del 50% della spesa avverrà con una detrazione ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Bonus mobili, i requisiti e come funziona

Per accedere al bonus mobili è necessario effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o di credito. Non valgono gli assegni né i pagamenti in contanti, così come non è possibile usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura. Per accedere alle detrazioni è necessario conservare l’attestazione del pagamento e le fatture di acquisto dei beni. Lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente è equivalente a una fattura. Può beneficiare della detrazione chi acquista mobili ed elettrodomestici nuovi e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia. La data di acquisto dei mobili e degli elettrodomestici deve essere successiva rispetto alla data di inizio dei lavori di ristrutturazione. Il limite di spesa per la detrazione deve essere calcolato sulla singola unità immobiliare comprensiva delle pertinenze.

Quali mobili rientrano nel bonus

Il bonus vale per l’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, mentre per forni e lavasciuga devono essere A o superiore. Quindi rientrano, per esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi per l’illuminazione. Non rientrano porte, pavimentazioni, tende e altri complementi di arredo. Per i grandi elettrodomestici il beneficio vale per quelli con etichetta energetica A+: nel caso in cui non ci sia l’etichetta energetica l’acquisto permette di accedere al bonus solamente se per quella tipologia di elettrodomestico non esiste l’obbligo di etichetta energetica. Rientrano nel bonus: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, etc.

Quali interventi di ristrutturazione danno accesso al bonus mobili

L’acquisto è agevolabile anche se i beni vengono destinati a un ambiente diverse dello stesso immobile in cui viene effettuata la ristrutturazione: per esempio si possono acquistare elettrodomestici per la cucina anche se i lavori hanno riguardato solo la camera da letto o il bagno. I lavori che permettono di accedere al bonus mobili sono quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti, ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi se era stato precedentemente dichiarato lo stato di emergenza, manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Non danno diritto al bonus, invece, gli interventi di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti, come la tinteggiatura di pareti e soffitti, la sostituzione di pavimenti, di infissi esterni, di intonaci interni. Valgono, invece, per accedere al beneficio le installazioni di ascensori, la realizzazione di servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni con la modifica del materiale o della tipologia di infisso, il rifacimento e la costruzione di scale interne, la sostituzione di tramezzi interni senza alterazione della tipologia di unità immobiliare.

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