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Banca Popolare di Bari, arriva il salvataggio: approvato un decreto legge da 900 milioni

Ieri sera un Cdm durato circa 90 minuti ha approvato un decreto che stanzia 900 milioni per Invitalia, perché finanzi il Microcredito centrale e gli consenta di acquisire quote della Banca Popolare di Bari. “Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ieri sera, dopo una sessione di lavori durata 90 minuti, ha approvato il decreto legge per il salvataggio della Banca Popolare di Bari, che da venerdì è stata commissariata da Bankitalia per perdite. Il decreto legge introduce misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una Banca di investimento. "Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca", ha dichiarato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.

Il decreto stabilisce il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (Mcc) fino a un massimo di 900 milioni di euro, per consentire alla stessa di operare quale Banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane. Nell'ambito e in linea con questa missione, in base al decreto verrà disposto un aumento di capitale che consentirà a Mcc, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB), "confermando così – spiega Palazzo Chigi – la determinazione del Governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla Bpb". Quest'ultima è stata sottoposta venerdì 13 dicembre alla procedura di amministrazione straordinaria da parte della Banca d'Italia. L'obiettivo del governo era quella di varare il decreto prima della riapertura delle borse e degli sportelli di questa mattina, anche per mettere la Banca al riparo da rischi di liquidità.

"Tale decisione, prosegue il comunicato diffuso al termine del Consiglio dei Ministri che si è concluso poco prima delle 23 di ieri sera, agevolerà il raggiungimento degli obiettivi di rafforzamento della Bpb. Gli amministratori straordinari della Bpb stanno proseguendo le negoziazioni già avviate con il Mcc e il Fitd per la stipula di un ‘Accordo Quadro', contenente tra l'altro le linee strategiche del piano industriale per il rilancio della Banca, il recupero del suo equilibrio economico e patrimoniale, e l'assunzione da parte della stessa di un ruolo centrale nel finanziamento dell'economia del Mezzogiorno". 

Secondo alcune fonti, dei 900 milioni stanziati per il 2020 dal governo, che provengono da risorse del Mef, alla popolare di Bari potrebbero servirne 500 e altri 400 potrebbero essere impiegati per rafforzare altre banche del Sud o sostenere imprese come l'Ilva (per la quale l'esecutivo immagina un intervento proprio di Invitalia). Ma per ora sono solo ipotesi.

Lo scontro nella maggioranza

Venerdì il Cdm convocato d'urgenza era finito con un nulla di fatto: in quel caso il decreto era stato stoppato da Matteo Renzi e Luigi di Maio. Anche ieri sera si sono registrate tensioni. "Nessuna pietà per gli amici degli amici", ha detto Di Maio, che preme anche per l'avvio della commissione d'inchiesta sulle banche con l'elezione del presidente, prevista per questa settimana. Su questo gli altri partiti si sono detti d'accordo. Italia viva, attraverso la ministra Teresa Bellanova, ha preannunciato che il partito proverà a cambiare il testo in Parlamento, e ha contestato il titolo del decreto, che parla solo della realizzazione di una Banca di investimento. I renziani avrebbero voluto inserire la parola "salvataggio" della Banca. Dopo lunga discussione, il titolo è cambiato, ma non come chiesto da Italia viva: "Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del mezzogiorno e per la realizzazione di una Banca di investimento", è il titolo definitivo.

Di Maio: "Salvi i cittadini, nessuna pietà per i manager"

"Sono salvi i risparmi dei cittadini, nessuna pietà per i manager disonesti e gli amici degli amici. Il dl sulla Banca Popolare di Bari che abbiamo approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri aiuta solamente i risparmiatori, anche se vi diranno il contrario. La verità è che da quando il MoVimento 5 Stelle è al governo, le cose si fanno diversamente". lo ha scritto in un post su Facebook Luigi Di Maio.

"Nel dettaglio – ha aggiunto – vengono salvati i risparmi dei cittadini onesti; – non ci sarà nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici che hanno ridotto così la banca; – con questo decreto avviamo anche il processo che riguarda uno strumento già presente in tutta Europa: la banca pubblica degli investimenti. Perché se dobbiamo salvare i risparmi dei cittadini, e mettere i soldi in una banca, la banca deve diventare degli italiani; – al Consiglio dei Ministri è arrivata una relazione della Banca d'Italia su tutti i controlli fatti negli ultimi anni sulla Popolare di Bari. Relazione su cui dovremo discutere ampiamente per verificare i controlli fatti e se si poteva fare di più; – il Presidente del Consiglio solleciterà la Banca d'Italia e i commissari ad un'azione di responsabilità sui vecchi manager, quelli che hanno creato il buco di bilancio della Popolare di Bari, prestando soldi evidentemente ad amici degli amici, che poi non li hanno restituiti; – l'altra buona notizia è che c'è l'impegno delle forze politiche, non appena partirà la commissione d'inchiesta sulle banche, di chiedere i nomi e i cognomi dei debitori che hanno creato il buco della Popolare di Bari", ha spiegato. "Non stiamo parlando degli imprenditori onesti di questo Paese, ma dei ‘prenditori' che prendono soldi grazie alle amicizie nelle banche e poi non li restituiscono. Tutto questo per noi è inaccettabile e vogliamo fare chiarezza".

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