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Aumento bollette, quanto pagheremo nei prossimi mesi: Arera spiega quando i prezzi scenderanno di nuovo

Il decreto approvato dal governo Draghi eviterà un aumento eccessivo delle bollette già dal prossimo trimestre. Stefano Besseghini, presidente di Arera, in occasione della relazione annuale dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente spiega in un’intervista a Fanpage.it quali sono i motivi che hanno portato a questi rincari e quanto tempo dovrà passare prima di che i costi delle bollette di luce e gas tornino a scendere.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’aumento delle bollette, annunciato da settimane, sarà mitigato dall’intervento del governo. Ma per capire di quanto bisognerà aspettare i prossimi giorni, quando verrà rilasciato l’aggiornamento trimestrale di Arera. In occasione della relazione annuale il presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, Stefano Besseghini, in un’intervista a Fanpage.it spiega quali sono le motivazioni di questo aumento e cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi. Nell’immediato, il decreto del governo permetterà di mitigare gli aumenti soprattutto per le fasce più deboli; in futuro, invece, il prezzo potrebbe restare alto ma non dovrebbe crescere ulteriormente: una nuova decrescita dei costi delle bollette “ci potrebbe essere dal mese di marzo”. Anche se non è da escludere che un intervento politico possa arrivare prima e anticipare questi tempi.

A cosa sono dovuti gli aumenti delle bollette? E quanto c’entra davvero la transizione energetica?

Il motivo per cui salgono le bollette è perché sono saliti in maniera drammatica i costi delle materie prime e soprattuto il gas, che ha avuto un’impennata da inizio anno. In particolare è cresciuto più che linearmente nella seconda parte dell’anno, da luglio, il che è un’ulteriore anomalia perché di solito a luglio si registra una contrazione. Per la Co2, invece, ci sono i diritti da emettere da chi produce e questi diritti vengono scambiati dal mercato: hanno avuto un incremento, non così drammatico come il gas, che si somma a quello della materia prima. Due effetti combinati che hanno spinto sia il rialzo del precedente trimestre, con i due fattori più bilanciati tra loro (più o meno metà e metà), che il rialzo del prossimo trimestre, ma questa volta il gas ha pesato molto di più. Quindi per l’80% circa è colpa del gas e per il 20% è colpa della Co2.

Sembra ormai consolidato che quest’anno abbiamo avuto una serie di fattori contingenti che hanno penalizzato l’esportazione di gas, per esempio non è stato fornito dai fornitori il gas in eccesso. Poi l’altra fonte che aiuta a calmierare i prezzi è il gas naturale liquefatto, non legato ai tubi ma portato con le navi dove serve. E questo va dove il prezzo è migliore. La somma di tutti questi effetti ha fatto sì che ci siamo ritrovati con il gas corto in Europa. Il fatto che un mercato con una struttura tecnica come il gas non riparta come un orologio dopo il Covid, tra manutenzioni e incidenti, non è una cosa impossibile, quasi tutte le manutenzioni programmate si sono fermate con il Covid, è una cosa che può accadere. E poi il Covid non colpisce tutti i Paesi nello stesso modo, ci sono zone che cominciano a ripartire come i cinesi e altre ancora ferme. Bisogna guardare alla crisi con occhio lungo, mondiale.

Durante la relazione annuale ha spiegato che il rialzo ci sarà ancora per un po’ e la discesa dei prezzi sarà lenta: cosa succederà nei prossimi mesi?

La situazione è un po’ più articolata, se crediamo ai prezzi e alle consegne dei prossimi mesi il prezzo del gas dovrebbe riallinearsi dai 60 attuali a 32 solo nel secondo semestre del 2022. In realtà il differenziale tra questo trimestre e il successivo è piccolo, quindi non è una retta che cresce ancora, ma si è raggiunto un plateau: sia questo trimestre che il prossimo probabilmente sarà a 60. Quindi nel prossimo trimestre il prezzo sarà alto ma non varierà in maniera importante. In teoria ci potrebbe essere un dimezzamento dal mese di marzo. C’è una aspettativa precisa per quel che succede, quindi non escluderei che, se stanno aspettando qualche segnale politico, potrebbe arrivare prima di febbraio e quindi già nei prossimi mesi.

Cosa succederà adesso con le bollette, dopo il decreto del governo?

Martedì ci sarà l’aggiornamento per l’ultimo trimestre, ovviamente potremo tenere conto che molte delle risorse provenienti dalle bollette arriveranno dal governo, quindi quella componente non contribuirà ad aumentare il costo dell’energia. Ci sarà un forte impatto dell’intervento del governo sul costo dell’energia: il modo in cui è stato costruito l’intervento punta a cercare di essere selettivi, di avere un intervento più preciso su categorie come i consumatori deboli, sui percettori dei bonus. Per il bonus sociale l’effetto sarà una sostanziale invarianza, i percettori non dovrebbero vedersi aumentare le bollette.

Con il Covid c’era stata una discesa dei costi delle bollette: con questi nuovi aumenti qual è la differenza rispetto al livello pre-Covid?

Adesso, con questa variazione, siamo decisamente a un livello più alto della fase pre-Covid, siamo in un campo inesplorato, con valori mai visti, nessun riscontro storico. La fase di recupero dei prezzi pre-Covid si è esaurita tra il primo e il secondo trimestre di quest’anno, già con il terzo si era arrivati sopra ai prezzi storici.

Da quest’anno i bonus sociali sono diventati automatici: come sta andando questa operazione e quante famiglie in più li ricevono rispetto al passato?

Abbiamo i primi numeri che ormai stabilmente si stanno processando: ad oggi ci sono 2 milioni e 300mila pratiche processate, ma non vuol dire che queste famiglie abbiano già ricevuto il bonus, alcuni lo hanno già ricevuto e altri stanno per riceverlo con le bollette di settembre, ottobre, novembre. Questo numero di 2,3 milioni, ancora parziale, pensiamo passerà a 3 milioni a fine anno: dobbiamo confrontarlo con le 700mila famiglie normalmente raggiunte con il meccanismo dei bonus sociali su richiesta. Quindi lo strumento si avvia a essere un notevole successo, se questi saranno i numeri definitivi. Io avevo come obiettivo il raggiungimento dell’80% delle famiglie per essere contento, secondo me siamo anche oltre questa cifra. Però non canto vittoria senza i numeri stabili.

Il decreto approvato dal governo aiuta soprattutto i percettori del bonus sociale, cosa cambierà per loro?

Nella pratica cambia la consistenza della cifra che le persone ricevono e cambia in maniera importante. E cambierà che probabilmente ci saranno anche nuove persone che decideranno di chiedere l’Isee, perché non serve una richiesta specifica per il bonus, basta presentare l’Isee e automaticamente si accede al bonus che, ricordiamo, è triplice: elettrico, gas e idrico.

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