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È caccia al killer di Yara Gambirasio: è una persona tra i 12 e gli 82 anni

Tutte le piste per risolvere il caso della tredicenne di Brembate Sopra restano aperte: ora al vaglio degli inquirenti c’è l’elenco dei residenti in dodici paesi del bergamasco nati tra il 1930 e il 2000.
A cura di Susanna Picone
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Tutte le piste per risolvere il caso della tredicenne di Brembate Sopra restano aperte: ora al vaglio degli inquirenti c’è l’elenco dei residenti in dodici paesi del bergamasco nati tra il 1930 e il 2000.

Per la ricerca dell’assassino di Yara Gambirasio si arriva ai registri dell'anagrafe dell’area di Bergamo: l’ultima decisione della Squadra mobile, quando i tempi dell’inchiesta si stringono sempre più, è stata infatti quella di spedire agli indirizzi di posta certificata di una dozzina di paesi del bergamasco la richiesta di acquisire l’elenco completo di tutti i residenti nati tra il 1930 e il 2000. Un range abbastanza ampio, considerando che si tratta di persone di età compresa tra i 12 e gli 82 anni, per essere considerato un vero e proprio passo in avanti delle ricerche, ma che dimostra come negli ultimi tempi si stia lavorando su più fronti riguardo il caso della tredicenne di Brembate Sopra. Negli ultimi giorni, infatti, un giovane bergamasco aveva confermato la pista degli amici di Yara e della sorella Keba, così come non è stata mai esclusa quella “preferita” del Dna. In ogni caso, il campo di inchiesta, anche alla luce di quest’ultima notizia, appare più aperto che mai.

Intanto, i genitori di Yara si sentono soli – Secondo quanto scrive oggi Ilgiorno.it, i genitori di Yara Gambirasio sono i primi ad avvertire un “senso di smarrimento”, insieme ai collaboratori di cui si sono circondati, perché dalla Procura non è arrivata alcuna notizia, alcun riscontro alla consulenza che il loro genetista forense aveva consegnato. La richiesta della famiglia Gambirasio era stata quella di effettuare altre analisi sul Dna trovato sugli indumenti di Yara, analisi mirate necessarie per chiarire una volta per tutte la pista di Gorno. La richiesta dei Gambirasio era, lo dice il genetista forense Portera, “una occasione per riaprire un confronto, un dialogo con la procura”. Un dialogo però che, al contrario, si è tradotto in silenzio.

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