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Diserbante cancerogeno, Monsanto condannata a pagare 80 milioni di dollari

Dopo il caso del guardiano di un parco, la multinazionale del comparto agrario, oggi confluita in Bayer, è stata condannata a pagare un risarcimento da 80 milioni di dollari anche a un cittadino della California a cui è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin dopo aver usato a lungo il diserbante Roundup.
A cura di Antonio Palma
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Il diserbante al glifosato prodotto dalla Monsanto era cancerogeno ma l'azienda non metteva adeguatamente in guardia gli utilizzatori sui pericoli della prolungata esplosione al prodotto. Con questa sentenza, una giuria del Tribunale di San Francisco ha condannato la multinazionale specializzata in biotecnologie agrarie al pagamento di un risarcimento da 80 milioni di dollari a Edwin Haderman, un cittadino della California malato di cancro in seguito alla sua esposizione al diserbante Roundup. Una decisione che l'azienda, ora confluita nel colosso britannico Bayern, ha contestato duramente annunciando ricorso.

La battaglia giudiziaria tra Haderman e la Monsanto- Bayer va avanti da tempo. Nel corso del procedimento, a seguito di un serie di perizie mediche, era stato già stabilito che esiste un legame tra il diserbante e il linfoma non-Hodgkin diagnosticato all'uomo. Il Tribunale infatti aveva accolto la richiesta dei legali dell'uomo secondo cui Roundup era stato un “fattore sostanziale” nel provocare il cancro a Hardeman. Il secondo punto attorno al quale si è scatenata la battaglia tra avvocati era che l'azienda non aveva ben informato gli utenti sui pericoli nell'utilizzo pur conoscendo bene il prodotto. Una sorta di negligenza che ha spinto la giuria a decretare un risarcimento danni milionario.

"Un’azienda responsabile avrebbe testato il suo prodotto. Un’azienda responsabile avrebbe detto ai consumatori se sapeva che poteva provocare un cancro. Monsanto non ha fatto nessuna di queste due cose perché è u n gruppo interessato solo a fare soldi" aveva accusato il legale dell'uomo. Al contrario, l'avvocato dell'azienda ha invece sostenuto che Monsnato "ha fatto test, li ha presentati ai regolatori e ha agito in modo ragionevole e con responsabilità sulla base delle prove scientifiche" e per questo presenterà ricorso.

Dopo la condanna nel caso Dewayne Johson, ex guardiano di un parco che nello scorso ottobre aveva ottenuto un risarcimento pari  a 78,5 milioni in appello, per la Monsanto questa è la seconda condanna per il Roundup che ormai sta diventando sempre più un problema. L'azienda infatti è stata citata in giudizio già da oltre 11.200 tra agricoltori, giardinieri e altre professionisti che hanno usato regolarmente Roundup e si sono ammalati di cancro. Dopo le prime sentenze inoltre a loro si aggiungeranno sicuramente moti altri con un risultato potenzialmente devastante dal punto di vista economico per l'azienda.

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