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Elezioni politiche 2018

Di Maio: “Siamo il perno della legislatura, ora dobbiamo ragionare come forza di governo”

Luigi Di Maio riunisce i senatori neo-eletti del M5s e ribadisce la centralità del MoVimento 5 Stelle nella legislatura che sta iniziando. “Ora bisogna ragionare come maggioranza di governo, non più da opposizione”, spiega il capo politico del M5s.
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A cura di Stefano Rizzuti
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È il giorno del debutto per parte dei 112 senatori eletti nel MoVimento 5 Stelle: oggi il capo politico Luigi Di Maio incontra i neo-eletti prima dell’inizio delle pratiche di registrazione per i parlamentari di Palazzo Madama. Il messaggio di Di Maio è chiaro: “Siamo il perno della legislatura”. E proprio per questo il MoVimento sarà “decisivo per l’elezione della seconda e della terza carica dello Stato”. Di Maio assicura di essere “disponibile a un ampio dialogo con tutti: vogliamo riconoscere i vincitori e chiediamo che si rispetti il risultato delle elezioni”. E la richiesta già più volte ribadita è quella che una Camera venga “guidata dal M5s”.

Il M5s deve anche cambiare il ragionamento fatto finora: “Ora bisogna ragionare come maggioranza di governo, non più da opposizione”, avrebbe detto il capo politico del MoVimento parlando con i neo-eletti del Senato. L’obiettivo è un cambio di passo che deve riguardare anche il modo di legiferare.

Di Maio invia un altro chiaro messaggio: “Dei ministri si parla con il presidente della Repubblica, dei temi con i partiti politici”, lasciando così intuire che la strada che il MoVimento vuole percorrere è quella di discutere con Mattarella dei suoi ministri (magari quelli già proposti prima del voto) e di essere disposto a parlare solo di temi con gli altri partiti, senza cedere poltrone.

Al termine dell’incontro con i neo-senatori Di Maio parla delle prossime tappe: “Non c’è solo la questione della presidenza delle Camere, ci sono gli uffici di presidenza che decideranno sui vitalizi. Quindi i vicepresidenti, questori, segretari sono persone che devono concorrere al cambiamento partendo da un privilegio odioso che è quello dei vitalizi, unendo al fatto che vogliamo individuare un arbitro di questa partita che approverà leggi importanti e, spero, abolire tante leggi odiose”.

Per quanto riguarda le presidenze delle Camere, il capo politico del M5s ha le idee chiare: “Prima il metodo poi i nomi. Ribadisco il no a condannati e a persone sotto processo per le presidenze”. Di Maio richiama poi le parole di Beppe Grillo nell’intervista rilasciata oggi a la Repubblica: “La nostra grande forza è migliorarci e adattarci sempre, come ha detto oggi Grillo in un'intervista”.

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