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Di Maio: “Good bye Berlusconi, non è il 1994. Ora la tua gente vota 5 Stelle”

Il candidato del MoVimento 5 Stelle replica a Berlusconi: “Sembra che si sia svegliato oggi dopo essersi addormentato nel 1994, ma ormai il ceto medio sta con noi”.
A cura di Redazione
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Continua il duello a distanza fra Silvio Berlusconi e il MoVimento 5 Stelle, a pochi mesi dall'avvio di una campagna elettorale che si annuncia delicatissima per il futuro del paese. Solo ieri, il leader di Forza Italia, in due videomessaggi inviati a Grosseto e Benevento, aveva ribadito di considerare prioritario l'obiettivo di "fermare i grillini", spiegando di ritenerlo un compito del centrodestra, dal momento che "la sinistra ha fallito" e non appare competitiva in vista del ritorno alle urne.

Oggi arriva la risposta di Luigi Di Maio, con un breve post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, con il quale ribadisce anche la volontà di dar vita a un "rally a tutta velocità per convincere anche altri italiani della bontà della nostra proposta politica", che lo vedrà impegnato in un nuovo tour in giro per l'Italia. "Berlusconi è un simpatico signore, fa ridere con le sue battute, ma non ha fatto praticamente nulla di ciò che promise agli italiani nonostante abbia il record di longevità al governo", argomenta Di Maio, per poi lanciarsi in un paragone con un celeberrimo film: "Berlusconi è come se si fosse svegliato oggi dopo essersi addormentato nel 1994, quando Forza Italia aveva dalla sua buona parte della classe media del Paese. Oggi non è così, da almeno 5 anni peraltro. Good Bye Berlusconi".

Nella lettura del vicepresidente della Camera, infatti, i tempi sono cambiati e ora la classe media vota convintamente i 5 Stelle:

Il MoVimento 5 Stelle è al 30%, quindi basta fare i calcoli, in cui Berlusconi è bravissimo, per capire che la classe media sta con noi. E sarebbe folle che una forza politica vada contro il suo stesso elettorato. Il MoVimento nasce proprio dal disgusto della classe media per i politici che hanno governato per 20 anni. Le nostre istanze sono le loro istanze, non ci interessa che siano di destra o di sinistra, ci interessa che siano di buon senso: piccole e medie imprese, diritti dei lavoratori, meno tasse, meno burocrazia, sicurezza sociale, aiuti alle famiglie, attenzione all'ambiente, sostegno al reddito strutturale, no alla tassa sulla prima casa e impignorabilità di essa, no redditometro, istruzione di qualità, investimenti in innovazione, aiuto ai giovani.

Queste sono le proposte ed è per questo che siamo sostenuti dalla classe media: dal 30% degli italiani […] Ogni giorno persone che si erano rifugiate nell'astensione mi dicono che hanno cambiato, tra queste anche tante che nel '94 votarono Berlusconi. Non riconoscere questo è una mossa politicamente suicida. Non siamo più nel 1994.

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