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Delitto Pordenone, le molestie a Teresa sono state inviate da un computer della caserma

Pochi giorni fa la scoperta di un falso profilo Facebook con cui Rosaria Patrone, l’ex fidanzata di Giosué Ruotolo, indagato per il duplice omicidio, inviava messaggi molesti a Teresa. Adesso i sospetti degli inquirenti sono sulla caserma De Carli di Cordenons: qualche commilitone del caporal maggiore Trifone del 132esimo reggimento era a conoscenza delle minacce?
A cura di C. T.
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Continuano le indagini sull'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i due fidanzati di Pordenone uccisi nella loro auto nel parcheggio del palasport Crisafulli di Pordenone il 17 marzo del 2015. Pochi giorni fa la scoperta di un falso profilo Facebook con cui Rosaria Patrone, l’ex fidanzata di Giosué Ruotolo, ex commilitone e coinquilino di Trifone, indagato per il duplice omicidio, inviava messaggi molesti a Teresa. Adesso i sospetti degli inquirenti sono sulla caserma De Carli di Cordenons: qualche commilitone del caporal maggiore Trifone del 132esimo reggimento era a conoscenza delle minacce? Secondo gli investigatori, infatti, che alcuni messaggi sarebbero partiti da un computer della caserma. Gli inquirenti stanno adesso risentendo alcuni commilitoni di Ragone, per riuscire a delineare un quadro quanto più chiaro possibile.

A metà dicembre erano stati sequestrati alcuni hard disk in uso alla caserma De Carli. Posto che alcuni messaggi sono parititi da lì, n informatico nominato dai pubblici ministeri Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro è stato chiamato per accertare se anche il profilo Facebook falso sia stato creato da uno dei computer in uso negli uffici della caserma. Se questa circostanza dovesse rivelarsi vera, bisognerà capire due cose: chi è stato e perché ha deciso di farlo. Al vaglio dei carabinieri del nucleo investigativo c'è anche la posizione di Giuseppe Ruotolo riguardo alla questione del profilo Facebook: va accertato se il commilitone di Trifone Ragone – sospettato dell'omicidio dei due fidanzati – fosse a conoscenza della creazione e dell'utilizzo dell'account usato per molestare Teresa Costanza.

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