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Ddl liberalizzazioni: il governo pone la questione di fiducia

Il Ministro Piero Giarda ha posto la questione di fiducia sul provvedimento. Proteste in aula da parte della Lega. E anche il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha avuto qualcosa da ridire.
A cura di Alfonso Biondi
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Piero Giarda ddl liberalizzazioni

Il Ministro per i rapporti col Parlamento Piero Giarda ha posto la questione di fiducia sul decreto legge sulle liberalizzazioni. Il decreto, pena la decadenza, va convertito in legge entro sabato 24 febbraio. Giarda ha spiegato alla Camera che la fiducia riguarda il testo uscito fuori dalle Commissioni, lo stesso cioè che è stato approvato in Senato. Per il governo Monti si tratta della dodicesima questione di fiducia.

La relazione della Ragioneria dello Stato e le polemiche in aula-  In aula, però, non sono mancate le polemiche, innescate dal parere favorevole dato dalla Commissione bilancio al provvedimento, nonostante i dubbi palesati dalla Ragioneria generale dello Stato, che aveva rinvenuto nel testo cinque norme prive della necessaria copertura finanziaria. Proprio per questo motivo l'Italia dei Valori aveva chiesto di rispedire il testo in commissione, richiesta bocciata a maggioranza dall'Assemblea. Sulla questione è intervenuto anche il Presidente della Camera Gianfranco Fini che, prima di dare la parola al Ministro Giarda, ha dichiarato: "Sia consentito alla Presidenza di esprimere rammarico per l'insensibilità mostrata dal Governo nel non fornire all'Assemblea ulteriori elementi di giudizio, anche perché sono questioni che hanno una loro fondatezza". "Ne prendo atto"-  è stata la risposta telegrafica del Ministro Giarda. Dai banchi della Lega Nord non sono mancati i fischi.

Il voto di fiducia domani alle 15.45- La conferenza dei capigruppo ha deciso che il voto di fiducia sul dd liberalizzazioni si terrà domani alle 15.45; alle 14.15, invece, sono previste le dichiarazioni di voto. La votazione finale sul provvedimento è prevista per le 19.30 di giovedì. La Lega, per bocca del capogruppo Giampaolo Dozzo, ha chiesto al Presidente della Camera Gianfranco Fini di riferire al Presidente della Repubblica della scelta del governo di non fornire alcuna spiegazione riguardo ai dubbi della Ragioneria generale dello Stato sulla copertura di cinque norme presenti nel testo.

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