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Zerocalcare: “Un nuovo pubblico con i cartoni, chissà se si appassioneranno ai fumetti”

Abbiamo incontrato nella sua casa di Rebibbia Zerocalcare, in occasione dell’uscita in libreria dell’edizione aggiornata del suo libro reportage dalla guerra in Siria “Kobane Calling” (Bao Publishing). Un’occasione per parlare di quello che succedendo in Siria, del progetto della resistenza curda che ha lottato contro Isis e che oggi sembra lontana dall’agenda dei media e dei governi, ma anche dei nuovi progetti editoriale del fumettista, a cominciare dal nuovo libro che sarà in libreria a novembre.
A cura di Valerio Renzi
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Quattro anni fa Zerocalcare raccontava il suo viaggio nella Siria del Nord al fianco delle milizie curde impegnate nella lotta contro l'Isis, in un libro intitolato ‘Kobane Calling', una crasi tra il leggendario album dei Clash ‘London Calling', suonato e scritto tra i fumi della rivolta nella capitale inglese, e la città diventata simbolo della resistenza contro lo Stato Islamico. Oggi molte cose sono cambiate Isis ha perso terreno, è stato sostanzialmente sconfitto, e le vicende siriane sono sempre più lontane dal nostro dibattito pubblico, così quando è stato necessario dare nuovamente alle stampe il libro ormai terminato, il fumettista ha deciso di farne una nuova edizione aggiornata. Arriva così oggi in libreria ‘Kobane Calling Oggi', ovviamente sempre per i tipi di Bao Publishing. Il volume si presenta con una nuova copertina, ed è arricchito con una nuova introduzione dell'autore, che orienta i lettori su cosa è successo in questi quattro anni di conflitto, e dal reportage dedicato a Lorenzo ‘Orso' Orsetti, il combattente italiano caduto sul fronte contro Isis, uscito originariamente su Internazionale.

Incontriamo Michele Rech nella sua casa di Rebibbia. Tra videogiochi, cataste di libri, fumetti e disegni, action figure e poster di festival punk, Zerocalcare spiega cosa lo ha spinto a immaginare una nuova edizione, a cominciare dalla situazione sul ‘campo': "Il quadro di questo momento è sicuramente peggiore di quello con cui ci eravamo lasciato quattro anni fa. Se da una parte Isis è praticamente scomparso, dall'altro l'occupazione della Turchia nel Nord della Siria con la proporzione dei mezzi militari, la Turchia che è il secondo esercito della Nato, e usa bande jihadiste che sono analoghe a quelle di Isis". "Nessuno se ne sta occupando, ma in verità è probabilmente il momento più drammatico per quella regione. C'è stato interesse fino a quando Isis era un problema di cui si parlava in casa nostra, fino a quando lo Stato Islamico era nell'agenda dei governi europei in qualche modo tutta la questione curda era una vicenda che ci interessava. Venuto meno questo elemento la lotta dei curdi è scomparsa", aggiunge.

Sempre in bilico tra racconto biografico e narrazioni collettive, tra evasione e impegno, Zerocalcare ha raccontato la sua quarantena in queste settimane con una serie a cartoni animati realizzati e doppiati tutti da solo. ‘Rebibbia Quarantine', andato in onda anche dallo studio della trasmissione Propaganda Live, ha portato a scoprire il disegnatore romano anche a un nuovo pubblico. "Prima di tutto è incredibile quanto ancora un passaggio in televisione possa fare la differenza, anche per me che ormai non sono un autore esordiente. Sono contento del successo ovviamente, a cominciare dal fatto che le persone si rispecchiano in quello che racconto, persone che non solo non hanno mai letto un mio libro ma neanche una storia breve sul blog. Spero che in molti scopriranno e si appassioneranno anche ai fumetti, ma non è scontato il passaggio da spettatore di un cartone breve a lettore di un libro a fumetti: i lettori dei fumetti sono aumentati in Italia, ma tutto sommato è ancora una nicchia ridotta nel già ristretto mercato di chi legge. Se ciò accadesse non potrei che essere felice". 

Per il prossimo futuro quali sono i progetti editoriali di Zerocalcare? Prima di tutto un nuovo libro, che sarà in libreria a novembre, e che è ambientato a Roma. Anche in questa storia Zerocalcare non potrà prescindere dalla vita di Michele Rech: "Non so fare a meno della mia esperienza quando racconto qualcosa, quindi in qualche modo ci devo stare per forza dentro, altrimenti mi sembra di far muovere sul foglio delle marionette senza anima, perché non conosco i sentimenti degli altri come conosco i miei però al tempo stesso ho l'esigenza di raccontare quello ci accade intorno". Nel nuovo libro però niente pandemia: "L'ho già fatto e lo stanno facendo in molti, sono molte altre le cose che vale la pena raccontare, nel nuovo libro racconterò un pezzo della mia città a partire da come io l'ho vissuta". Cosa si devono aspettare i lettori? Sicuramente una storia di periferia, di quella parte di città troppo spesso raccontata con la scorciatoia degli stereotipi, dove i riflettori si accendono solo quando succede il "fattaccio"…

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