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Sou Fujimoto progetta il Serpentine Gallery Pavilion 2013 nel segno di Mondrian

Inaugura oggi, e sarà visitabile fino al 20 ottobre 2013, la struttura temporanea per la Serpentine Gallery, uno degli eventi più attesi del calendario culturale londinese. A firmarlo quest’anno l’architetto giapponese Sou Fujimoto.
A cura di Clara Salzano
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Dal 2000, ogni anno, la Serpentine Gallery commissiona a progettisti di fama mondiale una struttura da realizzarsi sul prato accanto all'edificio stesso, ad ovest di Hyde Park: l'opera è temporanea e vive solo per un'estate, da giugno ad ottobre, divenendo luogo flessibile e polivalente, capace di ospitare incontri, dibattiti e iniziative di intrattenimento. Uno dei punti fermi del programma è che l'architetto selezionato non abbia completato un progetto nel Regno Unito prima di ricevere la proposta di erigere il Padiglione. L'idea è proporre uno spazio "per esporre l’Architettura", il padiglione diventa esso stesso esposizione: una realizzazione libera da vincoli con la possibilità di sperimentare forme non convenzionali, tecnologie costruttive e materiali all’avanguardia.

Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto© Sou Fujimoto Architect, Image © 2013 Iwan Baan
Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto© Sou Fujimoto Architect, Image © 2013 Iwan Baan

Aperto e chiuso, interno ed esterno sono solo alcune delle categorie d’interpretazione del Padiglione 2013 per la Serpentine Gallery creato da Sou Fujimoto. L’architetto giapponese, con i suoi 41 anni, diventa il più giovane progettista ad accettare l’invito a realizzare il padiglione temporaneo della galleria d’arte moderna e contemporanea, tra le più importanti della capitale britannica, un piccolo spazio espositivo che sorge nei Kensington Gardens: è uno di quei posti che piace a tutti perché è circondato di verde e le sue mostre sono aggiornate e gratuite. Il padiglione di Fujimoto, una delicata e fitta struttura di barre in acciaio del diametro di 20 millimetri, occupa circa 350 metri quadrati di prato ed accoglie, come un nido, i visitatori, rendendoli parte integrante del paesaggio.

Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto © Sou Fujimoto Architects, Image © 2013 Jim Stephenson
Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto © Sou Fujimoto Architects, Image © 2013 Jim Stephenson

Una struttura leggera e semitrasparente che Fujimoto, coerente con le forme organiche che caratterizzano i suoi edifici, ha progettato come un terreno complessivamente adattabile, incoraggiando i visitatori stessi a determinare la propria esperienza con la costruzione:  partecipare ad un evento o semplicemente rilassarsi nel parco, ciascuno è invitato a trovare uno spazio preferito dentro e intorno al padiglione. Un semplice cubo, dimensionato per il corpo umano, si ripete a costruire una forma che esiste tra l'organico e l'astratto, per creare una struttura ambigua, dai bordi morbidi che assottiglia i confini tra interno ed esterno.

Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto © Sou Fujimoto Architects, Image © 2013 Iwan Baan
Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto © Sou Fujimoto Architects, Image © 2013 Iwan Baan

Il Padiglione ha due ingressi e una serie di terrazze a gradoni, che forniscono posti a sedere per far sì che possa essere utilizzato come uno spazio polivalente e flessibile. Parlando del suo progetto, Sou Fujimoto dice di aver pensato a «un paesaggio architettonico: un terreno trasparente che incoraggi le persone a interagire ed esplorare il luogo in un modo diverso; una nuova forma di ambiente in cui il naturale e l’artificiale si fondono, né solo architettura, né solo natura, ma un incontro unico tra le due». Nel padiglione di Fujimoto l’aria, la luce, il verde riconquistano la chance di penetrare lo spazio costruito.

Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto Concept Sketch © Sou Fujimoto Architects
Serpentine Gallery Pavilion 2013 Designed by Sou Fujimoto Concept Sketch © Sou Fujimoto Architects

L'opera sembra essere un omaggio possente e accurato al padre del neoplasticismo, Piet Mondrian: l'architetto giapponese, partendo dalla natura, si spinge fino all'eliminazione del dato visibile, fino a "l’ astrazione di tutte le forme e di tutti i colori, cioè nelle linee rette e nei colori nettamente definiti". Quasi come una Composizione – celebre titolo della produzione mondrianiana – la struttura di Fujimoto si basa su segni rettilinei in direzione verticale e orizzontale, che procedono secondo un principio di asimmetria. «La delicata qualità della struttura, arricchita dalla sua semi-trasparenza, crea una geometria a forma di nuvola, come se fosse foschia che sorge dalle naturali ondulazioni del parco. Da certi punti di vista, il Padiglione sembrerà fondersi con la struttura classica della Serpentine Gallery e i suoi visitatori sospesi nello spazio», ha dichiarato l’architetto giapponese.

L'arte e l'architettura sono sempre vissuti nel contesto della natura, alla Serpentine. Come il parco che circonda la Galleria, lo straordinario disegno di Sou Fujimoto per il nostro nuovo padiglione abita uno spazio tra natura e artificio. Mentre la matrice complessa di reti di interconnessione della struttura suggerisce un'estetica digitale che risuona con la nostra età. Questa combinazione armoniosa di architettura, tecnologia e natura lo rende il punto di riferimento ideale per la Serpentine Gallery, per i giardini di Kensington e per la Londra di questa estate. Siamo entusiasti del risultato e di tutti coloro che potranno venire a visitarla.  (Julia Peyton-Jones, direttore, e Hans Ulrich Obrist, co-direttore, Serpentine Gallery)

Sou Fujimoto, House N, 2008 Oita, Japan. Designed by Sou Fujimoto Architects © Iwan Baan
Sou Fujimoto, House N, 2008 Oita, Japan. Designed by Sou Fujimoto Architects © Iwan Baan

Fujimoto è il terzo architetto giapponese a progettare il Serpentine Gallery Pavilion dopo Toyo Ito nel 2002, Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa di SANAA nel 2009, e a precederlo nell’ambizioso progetto anche le archistar Zaha Hadid, che ha progettato la struttura inaugurale nel 2000, Oscar Niemeyer, Frank Gehry, Jean Nouvel, Rem Koolhaas e Daniel Libeskind. Nel 2012 il Serpentine Pavillon era stato commissionato al trio Herzog & de Meuron e Ai Weiwei, artefici di una sorta di nascondiglio sotterraneo con copertura specchiante e rivestimento in sughero, che ricordava in maniera simbolica i padiglioni degli anni precedenti (http://www.serpentinegallery.org/).

Sou Fujimoto, House NA, 2011 Tokyo, Japan. Designed by Sou Fujimoto Architects © Iwan Baan
Sou Fujimoto, House NA, 2011 Tokyo, Japan. Designed by Sou Fujimoto Architects © Iwan Baan

Sou Fujimoto fa parte di una generazione di architetti che hanno re-inventato il rapporto con l'ambiente costruito. Il giovanissimo architetto giapponese è noto per il suo tocco leggero e raffinato nel progettare gli spazi domestici di abitazioni private, come la House N e la House NA in Giappone. La sua è una continua ricerca di equilibrio tra ciò che è artificio architettonico e l’ambiente naturale che lo circonda. A lui appartengono nuove teorie legate a forme dell’abitare ancora inesplorate, nuove misure di riferimento, e sviluppa, anche con grande maestria, un modo nuovo di ragionare riguardo al rapporto tra la casa e l’esterno, lavorando su nuove progressioni tra gli spazi interni, gli spazi filtro, la strada e l’intorno: un visionario, che ha concepito una risposta straordinaria per la progettazione del Padiglione della Serpentine Gallery, con una struttura che affascinerà tutti coloro che vi passeranno durante l’estate.

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