Perché Jovanotti è stato criticato per non aver preso posizione su Israele e Palestina: il motivo della polemica

Dopo la partecipazione al No Border Music Festival Jovanotti è finito al centro di alcune critiche a causa del suo intervento sul palco per parlare della questione israelo-palestinese. Pur senza mai citare le parti in causa, Jovanotti ha voluto comunque provare a dire la sua su quello che alcuni – non ultima la ONG israeliana B'Tselem, il centro d'informazione per i diritti umani nei territori occupati – definiscono genocidio da parte del Governo israeliano, ma lo ha fatto senza che spiegasse quale fosse la sua idea rispetto a questa vicenda. Il cantante, infatti, ha generalmente fatto riferimento al bisogno di pace, mettendo le due parti in causa – Governo israeliano e popolazione palestinese? Governo israeliano e Hamas, senza far riferimento alla popolazione? – sullo stesso piatto della bilancia.
Le critiche di Trincia e Lucarelli
Una scelta che ha portato molti commentatori – da Pablo Trincia a Selvaggia Lucarelli – a chiedersi il senso di un intervento del genere da parte di un artista che ha una voce importante nel panorama musicale italiano. Lucarelli ha scritto in alcune storie su Instagram che anche le persone a cui vuoi bene possono deluderti, spiegando che "Si sta consumando un genocidio, non si può essere pavidi. E no, non è DA ENTRAMBE LE PARTI. Di fronte a tutto questo non si può più parlare solo di pace. Bisogna dire a chiare lettere che Israele sta sterminando un popolo". Trincia, invece, ha spiegato che da tempo aspetta una parola su quello che accade a Gaza da parte di artisti come lui e attacca: "Ora capisco che quel "Il mio nome è Mai Più" che cantavi oltre un quarto di secolo fa era solo un'ora frase vuota. Perdonami, ma da uno come te mi sarei aspettato tutt'altro".
Il cantante criticato per non aver preso posizione su Gaza
Nel 1999 assieme a Luciano Ligabue e Piero Pelù, Jovanotti scrisse e cantò quella che "Il mio nome è mai più", brano pubblicato nel mezzo della guerra in Kosovo per raccogliere fondi a favore di Emergency e che in continuità con quello che dice oggi, cominciava così: "Io non lo so chi c'ha ragione e chi no". E proprio questa è la critica che gli viene rivolta oggi, ovvero non solo non aver preso una posizione, ma praticamente aver fatto un discorso che non tiene in considerazione nessuna delle due parti. Il cantante, va detto, ha anche ammesso di non avere "niente di intelligente da dire su quello che sta succedendo" ma lo ha affermato mentre teneva comunque un discorso sull'argomento.
Jovanotti parla di pace senza citare né Netanyahu né Hamas
Jovanotti si è chiesto come sia possibile "far accadere quello che sta succedendo" senza specificare se stesse parlando delle accuse di genocidio, della fame come arma di guerra, dell'attacco del 7 ottobre, ma tenendosi vago anche quando spiega che quello che dice vale "per entrambe le parti" e che "non è una questione di tifoseria" perché, continua: "Io sono tifoso solamente per sostenere la pace, la tregua". Il cantante spiega che è l'unica cosa che è in grado di sostenere, ovvero che arrivi la pace, in qualche modo, senza farci sapere chi, per lui, dovrebbe portarla questa pace, cosa dovrebbe accadere, senza condanne per il Governo Netanyahu che ha deciso di distruggere Gaza e affamare la popolazione o Hamas che non libera gli ostaggi o i coloni che ammazzano i palestinesi in Cisgiordania.
Sia chiaro, ognuno decide se vuole o meno prendere posizione e nessuno è obbligato a farlo, tantomeno Jovanotti la cui posizione non cambierebbe le sorti della tragedia che si sta tenendo sotto i nostri occhi. Quello che lascia interdetti è scegliere di mettere comunque la bandierina sulla questione senza dire nulla, alla fine. Il rischio – e lo diciamo con tutta la stima artistica per Jovanotti, come sa – è l'effetto Miss Italia, ovvero quello per cui ci si augura, genericamente, la fine delle guerre e la pace nel mondo, una cosa che per anni è stata sintomatica dei discorsi finali delle Miss. Il cantante si augura che "questa follia ci insegni qualcosa" e noi rimaniamo qui, chiedendoci a quale delle tante follie fa riferimento.