Mahmood: “Sono virile, ma esprimo anche femminilità. La parrucca di Sottomarini è simbolo di una vergogna superata”

Mahmood è pronto a tornare live con la reprise del tour Nel letto degli altri, che porterà in cinque palazzetti italiani. Il cantante, una delle star della musica italiana all'estero, ci arriva con Sottomarini, la canzone che ha presentato al festival di sanremo e che porterà anche live a Bologna, dove comincerà, poi a Roma, Napoli, Torino e Milano. Durante la promozione napoletana, Mahmood è passato in redazione a Fanpage per parlare delle proprie radici, di come ci si muove quando si è un artista conosciuto anche oltre i confini, della cover di Sottomarini e di quella parrucca fucsia, di privacy, delle aspettative degli altri e della popolarità improvvisa raggiunta da Carlos Diaz, suo coreografo che ha trovato un'enorme visibilità nelle scorse settimane.
In che modo le tue radici influiscono sulla tua musica oggi?
A volte, sai, durante il processo di scrittura viene quasi naturale, cioè le radici alla fine sono le cose che ti hanno influenzato durante la tua crescita artistica. Cerco sempre di non concentrarmi troppo a doverle ricalcare, se no la cosa perde un po' di naturalezza. È da un po' di anni che non sto scrivendo perché era uscito l'ultimo progetto, Nei letti degli altri, poi sono andato in tour, ho fatto promo, e non riesco troppo a concentrarmi se ho altre cose a cui pensare pensare. Sarà un po' una scoperta tornare in studio in questo periodo perché voglio proprio vedere in che modo riapproccerò la musica.
Le radici sono anche la tua famiglia, la tua terra, la Sardegna…
Oddio, sì, io ho praticamente passato tutte le mie estati in Sardegna, e devo dire che sento proprio un legame molto, molto stretto con la terra sarda e soprattutto con la cultura musicale sarda. Ricordo quando anche da bambino in piazza si facevano concerti, c'erano i canti sardi e con i miei cugini facevamo sempre i giri del paese, super curiosi di sentire quelle cose, quindi sicuramente m'ha influenzato.
Un album in sardo ce lo dobbiamo aspettare? O almeno una canzone?
Tutto in sardo? Oddio, sai che poi a volte mi uccidono perché ho la pronuncia un po' ballerina. Mentre mamma ha proprio la pronuncia corretta, io, essendo cresciuto a Milano… A casa parliamo ogni tanto in sardo, però per cantare devo ancora limare certe cose.
Quanto è importante, come artista, riuscire in qualche modo ad arrivare fuori dai confini italiani? Ha più senso cantare in italiano con le proprie radici o cercare qualcosa di nuovo con l'inglese?
Ma guarda, non lo so, sicuramente vorrò sperimentare nei prossimi mesi, a livello di scrittura, però devo dire che la reazione bella che ha avuto la gente semplicemente facendo concerti all'estero in italiano è una cosa che per me è incredibile. Sicuramente la sincerità di un messaggio arriva a prescindere dalla lingua.
Nei tuoi concerti c'è molta fisicità sul palco. In Sottomarini canti "della virilità non me ne importa un cazzo". Come si unisce questa idea del non fregarsene di niente della virilità e dell'idea esterna, invece, che sei un sex simbolo? Hai aspettativa del dover essere fisico, che la gente si aspetta questo da te?
Io credo che ci sia tanta virilità, ma anche tanta femminilità in alcuni movimenti, soprattutto nelle coreografie o nel mio modo di espormi fisicamente. Più che altro è una cosa proprio legata anche alla mia infanzia: guarda la cover di Sottomarini, non so perché ero fissato coi capelli lunghi da bambino, quindi successe questa cosa per cui avevo il vestito da sceicco, poi presi la parrucca fucsia di mia cugina, me la sono messa a Carnevale, e mia madre mi fece la foto è anche un modo di dimostrare per me la propria forza, la propria originalità, ed è una cosa che ho capito solo recentemente, crescendo, perché nella mia adolescenza un po' mi vergognavo di quella foto, poi maturando ho capito che quella è stata anche un po' la mia forza, quindi per quello ho deciso di usarla come cover di Sottomarini.
La popolarità ti ha dato maggiore sicurezza per poter fare questa cosa o pensi che sarebbe stato comunque un percorso?
Pensandoci, in realtà, poteva creare l'effetto opposto, sai a volte uno si crea una maschera pensando che la ricetta originale funzioni, vuole ripeterla all'infinito, in realtà io credo che riuscire a crescere e a maturare proteggendo il bambino che hai dentro sia l'unico modo per rimanere sani con la testa.
"Cerchi privacy ma non la dai, che te ne fotte se amo lui e amo lei": la grande attenzione al tuo privato, ti porta ad andare in protezione o alla fine ormai che te ne frega di quello che pensano gli altri al punto da mettere nelle canzoni quello che vuoi?
Credo in realtà di non averci mai fatto troppo caso all'attenzione esterna sulla mia vita privata, so di non usare i social in maniera eccelsa, però anche in quel poco che li utilizzo credo di far capire che c'è un modo libero di vivermi la vita, di uscire, andare a ballare, di conoscere la gente, non sono uno che nasconde il proprio svago privato. Stare in mezzo alla gente mi fa stare bene, quindi dover pensare di oscurare questa parte per me sarebbe come autoboicottarmi.
Quindi non esiste distinzione tra Alessandro e Mahmood?
Oddio, sul palco sì, appena salgo per cantare, per una performance, per un'esibizione, è come se scattasse qualcosa nella mia testa e mi si raddoppiasse la forza. Mi sento più forte.

Presentando Ghettolimpo mi dicesti che dopo Sanremo e Soldi ti vedevi allo specchio e volevi essere quello di prima, ma gli altri ti vedevano diverso e tu la percepivi questa cosa, e valeva anche i tuoi amici e tua madre. Questa cosa è cambiata nel frattempo? Hanno metabolizzato il fatto che sei popolare?
Beh certo, è normale, ho 27 anni, quando provi, provi, provi e poi lo raggiungi così, tutto d'un colpo, che poi non è veramente tutto d'un colpo, però agli occhi di persone che mi sono state vicino può sembrare improvviso quel cambio. Mi ricordo il primo anno, erano un po' destabilizzati sia i miei amici che i miei familiari e mia mamma stessa. Ma anch'io comunque non capivo proprio niente.
Hai detto: "Mi chiedevo un giorno se avrei guadagnato per invitare amici a cena", ormai…
Io spendo tutti i soldi che ho in cibo e in viaggi, quindi cene proprio tutte le settimane, tutti i giorni, è proprio una cosa che mi piace, invitare amici a casa, mangiare insieme. Penso solo al cibo, cioè, da quando sapevo che dovevo venire qua a Napoli a fare la promo, avevo già chiesto di prenotare la pizzeria, capito? Non è normale.
A proposito di pizza, scherzando, ma neanche tanto, ti dicevo che praticamente sei cittadino onorario di Napoli per quanto un po' la citi, un po' la ami, un po' hai amicizie, no?
Sì, mi sento proprio così. In realtà mi lega il fatto che questa città riesce sempre a farmi sentire parte di un qualcosa ogni volta che vengo, sia quando avevo girato il video di Calypso che quando ho girato quello di Cocktail d'amore. Mi ricordo proprio una scena: dovevo camminare per Spaccanapoli avanti e indietro, correndo, e ogni volta sbagliavo qualcosa, correre non è il mio forte. E praticamente stavo tornando indietro per rifare la scena, avevo chiesto un caffè, me lo portano, inizio a berlo e mentre camminavo c'erano tutte le signore fuori dalle porte, dalle case, e arriva questa signora che mi fa: "Ma è un caffè?", "Sì, signora". "Non è che posso prenderne un goccetto?", "Certo signora". Ma come se l'avessi passato a mia cugina, a mia zia, capito? È proprio bella questa vibe, mi piace un sacco e credo ci sia solo a Napoli.
C'è stata un'attenzione enorme per una persona che ti ha aiutato in questi anni: Carlos Diaz, il tuo coreografo.
Carlito, mamma mia, ragazzi! Allora, devo dire una cosa, ovvero che già da due anni, da quando lavoriamo insieme, dico che è una star, e prima o poi doveva succedere questa cosa perché lui è proprio così tutti i giorni. Sono molto felice che quello che prima era normale solo per noi, adesso lo sia per tante persone. Ed è giusto così, ragazzi, perché comunque quando uno c'ha tanto da dare, è giusto che il mondo lo possa apprezzare.
Queste le date del N.L.D.A. TOUR – PALASPORT
- 17 maggio 2025 – Bologna, Unipol Arena
- 20 maggio 2025 – Roma, Palazzo dello Sport
- 21 maggio 2025 – Napoli, Palapartenope
- 24 maggio 2025 – Torino, Inalpi Arena
- 25 maggio 2025 – Milano, Unipol Forum