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L’ultima intervista a Ornella Vanoni, l’amore per Paoli e Strehler: “Rimasi con 30 euro in banca”

Stasera andrà in onda un’intervista inedita a Ornella Vanoni su La7: vita, amori, successi e difficoltà economiche. Un ultimo ritratto della cantante.
A cura di Redazione Music
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Ornella Vanoni e Gino Paoli – ph Raso/Lapresse
Ornella Vanoni e Gino Paoli – ph Raso/Lapresse

L'ultima intervista di Ornella Vanoni è quella che ha fatto con Aldo Cazzullo e che stasera aprirà la nuova puntata di Una giornata particolare, trasmissione in onda su La7 alle 21.15. La trasmissione, questa settimana, è dedicata a Nerone, ma si aprirà con questa intervista inedita di cinquanta minuti, fatta prima della sua morte, alla cantante morta venerdì scorso. Il Corriere della Sera anticipa alcuni degli argomenti trattati, con Vanoni che ripercorre la sua vita, i suoi amori, la sua famiglia, la rivalità con Mina. Sarà un momento, l'ennesimo in questi giorni, in cui sarà possibile rivedere con i suoi occhi la sua vita piena di esperienze.

L'intervista è stata girata meno di un mese fa, perché Vanoni era ancora piena di impegni, sia di promo che discografici. Non a caso qualche mese fa aveva registrato una cover di "Vivere" di Vasco Rossi e a fine novembre sarebbe dovuta tornare in studio per registrare un altro duetto con Gino Paoli. Il cantautore genovese è stato il grande amore della sua vita, forse anche più di Strehler: "Bello? No. Mi avevano detto che scriveva canzoni di merda ed era frocio, mentre di me dicevano che portavo sfiga ed ero pure lesbica" ha detto. Nel suo libro autobiografico aveva ricordato: "(Gino) sembrava uno sfigato, e invece aveva dentro canzoni meravigliose. Io ero considerata presuntuosa, altezzosa, anche lesbica. Due marginali, insomma, due fuori norma".

Due marginali che si sono incontrati e amati e da questo incontro sono nate canzoni immortali come "Senza fine". Benché Paoli sia stato l'amore della sua vita, le loro strade si sono divise, ma lei riuscì comunque a raggiungerlo in ospedale, di notte, quando Paoli si sparò. Era stato Strehler, però, a farle capire cosa fosse l'amore, quando le disse che grazie a lei avrebbe fatto la più bella regia della sua vita: "quella dichiarazione è stata una deflagrazione, non capivo cosa fosse l’amore, è arrivato come un dardo, ha squassato la mia corazza".

A Cazzullo, Vanoni ha raccontato anche di quando rimase con trenta mila lire sul conto. Nella sua autobiografia dà la colpa alla depressione: "Ero depressa e, in più, sola a gestire tutto, i lavori, la ristrutturazione. La ‘bocca', nell’attesa di masticare me, divorava i miei soldi, a palate". Aveva comprato una casa che ha adorato, "magnifica. Con tantissima luce, finestre ovunque, un balcone lungo tutto il perimetro". Ma a causa dei debiti fu costretta a venderla: "ho dovuto vendere la casa più bella di Milano, ma sono felice lo stesso" ha detto al giornalista. Era serena, spiega, e lo mostrava sempre, grazie alla sua ironia che l'ha sempre accompagnata anche nei momenti più bui. E anche per questa sua grandezza e leggerezza sono state tantissime le persone che hanno voluto accompagnarla e darle l'ultimo saluto alla camera ardente e al funerale.

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