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Insultò Giorgia Meloni a un concerto, il cantante dei Placebo verso il processo per diffamazione

Brian Molko rischia di essere processato per vilipendio e diffamazione per le offese sul palco di Stupinigi nei confronti di Giorgia Meloni, definita “nazista e fascista”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Brian Molko e Giorgia Meloni, foto di Getty Images
Brian Molko e Giorgia Meloni, foto di Getty Images

Brian Molko, dopo aver definito Giorgia Meloni "fascista e nazista" durante il concerto dello scorso 11 luglio al Sonic Park di Stupinigi rischia di essere processato a Torino con l'accusa di diffamazione e vilipendio. L'Ansa ha infatti comunicato che dopo la denuncia dello scorso 2 agosto, la Procura di Torino ha chiuso l'inchiesta, ma deve attendere l'esito di una rogatoria internazionale per individuare il domicilio di Molko, che risulta risiedere a Londra, e notificare gli atti del procedimento. La querela per diffamazione di Giorgia Meloni, arrivata nei giorni successivi all'accaduto tramite un avvocato di Vercelli, era stato solo l'ultimo atto di un processo cominciato attraverso la segnalazione dell'episodio da parte delle forze dell'ordine al Palazzo di Giustizia la sera stessa e la successiva apertura delle indagini da parte della Procura di Torino.

Le dichiarazioni sul palco di Brian Molko contro Giorgia Meloni

Tutto era avvenuto lo scorso 11 luglio, quando la band guidata dal frontman Brian Molko, si era esibita al Sonic Park di Stupinigi, alle porte di Torino. Tra i vari brani interpretati, il cantante si era rivolto al suo pubblico per lanciare un sentito appello nei confronti delle minoranze e delle persone transgender, affinché fossero sempre tutelate e protette. Un discorso che aveva toccato anche la realtà politica del paese, con un attacco frontale da parte di Molko, che aveva criticato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prima definendola "fascista, razzista e nazista", per poi incitare il pubblico: "Per favore, siate nel qui e nell’ora, godetevelo. Perché questo esatto momento non accadrà mai più".

L'apertura delle indagini da parte della Procura di Torino

Dopo la segnalazione delle forze dell'ordine, a seguito delle frasi pronunciate il leader dei Placebo viene indagato per vilipendio, con l'apertura di un fascicolo da parte delle Istituzioni dalla Procura di Torino, che hanno ritenuto offensive le parole pronunciate dal cantante. L'art. 290 del Codice Penale, ovvero "Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate" dice che "chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le Assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo o la Corte Costituzionale o l'Ordine giudiziario, è punito (con la multa da euro 1.000 a euro 5.000)". Adesso Brian Molko dovrà difendersi davanti alla giustizia italiana.

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