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Il nuovo libro di Jonathan Franzen è in uscita per Einaudi: ecco di cosa parla

Jonathan Franzen, già autore di opere seminali come Le Correzioni e Purity, ha da poco pubblicato un nuovo romanzo, Crossroads. L’edizione italiana uscirà il 5 ottobre ed è stata affidata, come accade da tempi non sospetti, alla curatela di Silvia Pareschi, che si è occupata della traduzione. Parla di una famiglia protestante ed è il primo capitolo di una trilogia sulla fede e sul mito.
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Jonathan Franzen. Credits: Wikimedia Foundation
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Jonathan Franzen, già autore di opere seminali come Le Correzioni e Purity, ha da poco pubblicato un nuovo romanzo, Crossroads. L'edizione italiana uscirà il 5 ottobre ed è stata affidata, come accade da tempi non sospetti, alla curatela di Silvia Pareschi, che si è occupata della traduzione.

Crossroads, il nuovo romanzo di Franzen: gioia e dolori di una famiglia protestante

Secondo quanto emerso dalle anticipazioni trapelate finora, Crossroads rappresenta il primo capitolo di una trilogia – chiamata A Key to all Mythologies – dedicata a una famiglia americana protestante e (come da attese) abbastanza disfunzionale, gli Hildebrandt. Ambientato nella Chicago degli anni Settanta, il romanzo si svolge tra il Natale e la Pasqua del 1971, ed è dominato dalla figura del reverendo Russ. Finora, le reazioni della stampa di settore sono state a dir poco entusiastiche: Booklist l'ha definito senza troppi giri di parole un "capolavoro", Publishers Weekly ha parlato di un romanzo "magistrale e irresistibile" e Book Forum ha deciso di esagerare, sbilanciandosi sino al punto di scrivere che "se Le Correzioni era già un capolavoro, questo è il suo libro migliore".

La copertina dell'edizione italiana di Crossroads, il nuovo romanzo di Jonathan Franzen
La copertina dell'edizione italiana di Crossroads, il nuovo romanzo di Jonathan Franzen

Franzen: "Non è un romanzo che parla di Dio"

Diverse testate stanno evidenziando come Crossroads possa essere considerato come il tentativo più ambizioso di Franzen di confrontarsi con Dio e, più in generale, con il concetto di fede, specialmente in una Nazione come gli Stati Uniti, sempre impegnata in un'opera costante di rifondazione dei propri miti. Questa sensazione è emersa anche durante un'intervista concessa a Repubblica:  “Puoi scegliere una religione o qualcos’altro – ha detto Franzen – ma l’ateismo può essere un altro tipo di religione, specie nelle mani degli aggressivi atei inglesi, la cui posizione in fondo non è meno assurda e meno costruita di quella dei mistici".

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